Nota metrico-retorica
Versificazione: FRANK 577: 280
7a 7b' 7b' 7a 7c 7c 7d 7d
Cinque coblas unissonans capfinidas di otto settenari e due tornadas di quattro versi.
Lo schema è comunissimo (306 ess. in totale) e molto frequentato da Riquier (14 volte), ma sempre con notevoli varianti.
Schema identico presenta solo la canso XIII, salvo che là le coblas sono alterne (MÖLK p. 70): ancora una piccola vittoria della variatio. Notare vv. 24-25: temer = verbo inf. e temers = inf. sostantivato e vv. 32-33: retener = v. inf. con reteners = inf. sostantivato molto artificiosamente.
L'artificio più prezioso è la disposizione delle parole-rima poste alla fine e ai vv. primo e quarto di ogni strofa:
I |
volers - espers - dever - plazer
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II |
plazers - devers - saber - poder
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III |
poders - sabers - lezer - tener
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IV |
temers - lezers - cazer - retener
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V |
reteners - cazers - esper - voler.
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Le parole-rima si inseguono, richiamandosi e allacciandosi con una forma di retrogradacio sui generis che non trova riscontro nelle Leys (cfr. II, 106-108). Figurativamente ricorda il serpente che, dopo molte volute, si mangia la coda: le ultime due parole-rima (esper ~ voler), infatti, si innestano di nuovo nell'inizio (volers ~ espers). La presenza di tali parole-rima e della retrogradacio, non notati neppure da FRANK nel suo Répertoire, pone questo vers sotto nuova luce, collocandolo fra i più complessi e interessanti di tutto il Canzoniere.