I.
PEIRE D’ALVERNHE

Edizioni critiche: di R. Zenker, Die Lieder Peires von Auvergne. Erlangen, 1900, pp. 116 sgg.; di V. Crescini, Man. Provenzale3, p. 182, Testo secondo Crescini.

I. Per la data probabile della composizione e per l’interpretazione della stessa, v. P. RAJNA in Romania, XLIX, pp. 77-97; V. CRESCINI, Le caricature trobadoriche di P. d’A., negli Atti del R. Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, to. LXXXIII, parte II (1923-4),p. 780 sgg. (I nota); to. LXXXVI, parte II (1926-7), p. 203 (II nota), ibid., p. 1203 (III nota). Apprendesi, da quanto P. d’A. dice nella chiusa, che la canzone fu composta a Puoichvert (al. Puivert). Questo, secondo l’identificazione del Rajna, è un castello della regione Pirenaica orientale, e ne rimangono le rovine. Esso «dovett’essere una delle residenze de’ Visconti di Carcassonne... in quanto signori di Rasez» (RAJNA, op. cit., p. 87 sgg). Il tempo della composizione sarebbe quello di Roger II, visconte di Albi, di Béziers, di Carcassonne e Rasez, vissuto dalla metà del XII secolo al 1194. Osserva però il Crescini (III nota, p. 1249) che Puivert ebbe suoi propri signori, di cui è menzione in documenti del principio del sec. XIII («dominus» o «domini de Podioviridi»), per conchiuderne non essere inverosimile che «tra il 1160 e il 1170, le caricature di P. d’A. risonassero alla corte di codesto signore di Poggioverde». E poichè l’A. fa conoscere di aver prodotto la propria composizione «tot jogan, rizen» (v. 17), così appare più che mai verisimile essere ciò avvenuto in occasione di una qualche festa, in cui il signore del castello «avrebbe accolto con lieta benevolenza il caricaturista e insieme forse le vittime delle sue coblas giocondamente dileggiatrici».