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De Bartholomaeis, Vincenzo. Poesie provenzali storiche relative all'Italia. Volume primo con ventiquattro silografie. Roma: Tipografia del Senato, 1931

[CdT en procés d'incorporació]

156,009=310,002- Falquet de Romans

 

LXXXVIII.

FALCHETTO DI ROMANS e NICOLETTO DI TORINO

 

Testo secondo R. Zenker, op. cit., p. 70.

LXXXVIII. Il conte Goffredo e il conte Uberto, de’quali a’vv. 18 e 19, sono i conti di Biandrate, come da tempo riconobbe lo SCHULTZ-GORA (Zeitschrfür romPhilol., VII, p. 215). Dall’albero genealogico de’ signori di Biandrate compilato da Q. SELLA (Cod. Ast., I, p. 122), appare che di Uberto II si hanno notizie a partire dal 1201 sino al 1234; di Goffredo, suo fratello, a partire dallo stesso anno 1201 sino al 1229: certo il secondo era morto nel 1237. Uberto seguí Bonifazio di Monferrato in Oriente; fu tutore di Demetrio in Salonicco e fu uno de’ personaggi principali nella lotta de’ Lombardi contro l’Imperatore Enrico di Hainaut (v. n. XLII, nota 35-6). Il 3 marzo 1214, si trovava alla corte imperiale a Gielenhusen (Q. SELLA, op. cit., I, p. 125). Al principio del 1216 era di ritorno in Tessaglia e riprendeva le mene dirette a porre sul trono Guglielmo di Monferrato (L. USSEGLIO, I marchesi del Monferrato, II, p. 273). Nel 1217 era rimpatriato: infatti l’11 ottobre di quest’anno vendeva al comune di Asti il castello e la villa di Santo Stefuno di Astisio, e il 15, sua moglie, la signora Sarda, confermava la vendita (E. Milano, Rigestum comunis Albe, n. CCIV; G. BERNOCCO, Cenni geogr.-stor. su’ comuni di Vezza d’Alba &c., Cherasco, Raselli, 1925, p. 56). Altri documenti su’ Biandrate sono ricordati in BÖHMER-FICKER, Reg. Imp., s. nn. A qual fatto storico si  ricolleghi lo scambio attuale di cobbole, è difficile di precisare. Si tratterebbe di un combattimento nel quale Nicoletto di Torino, che qui si dichiara servitore di Goffredo, avrebbe lavorato piú di speroni che di lancia, e sarebbe fuggito. Egli si sarebbe trovato a fianco de’ Borgognoni, di cui aveva antipatia, ed avrebbe fatto né piú né meno di quel che aveva fatto Uberto di Biandrate. Non può pensarsi a un combattimento seguito in Oriente, dove i Borgognoni si trovarono spesso allato agli Italiani, perciò che ad esso si erano trovati presenti simultaneamente tanto Uberto quanto Goffredo, il quale ultimo non aveva partecipato, a quel che pare, alla quarta Crociata. Deve dunque trattarsi di un combattimento avvenuto in Italia dopo il 1217 e prima del 1226, nel quale anno F. de R. era già tornato in Provenza (cf. piú oltre n. CX). Notiamo come le cobbole della tenzone riproducano lo stesso ritmo e le stesse rime di una canzone di Gaucelm Faidit: «Coras quem des benananza. | Amors de qu’en fas jaucire» (v. MAHN, Gedichte, n. CXXV).

 

 

 

 

 

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