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De Bartholomaeis, Vincenzo. Poesie provenzali storiche relative all'Italia. Volume primo con ventiquattro silografie. Roma: Tipografia del Senato, 1931
[CdT en procés d'incorporació]
457,041- Uc de Sant Circ
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CIX.
UGO DI SAN CIRC
Testo secondo A. Jeanroy - J. J. Salverda de Grave, Poésies de U. de S. C., p. 100.
CIX. È una satira, manifestamente diretta contro un giullare dalla vita errabonda, di cui l’autore cela il nome sotto il «senhal» di «Ma Vida» o, come anche potrebbe leggersi nell’unico ms. N, di «M’Ajuda». L’aver prescelto la forma popolare di una canzone da ballo ritornellata, fa pensare che U. di S. C. intendesse darle diffusione e la facesse cantare in pubblico. Circa il personaggio preso di mira, il JEANROY e il SALVERDA DE GRAVE scrivono (p. 159): «Il a y tout lieu de croire que ce jongleur n’est que Sordel»; del quale ricordano che aveva una bene assicurata reputazione di don Giovanni, e notano che la cobbola III «confirmerait fort bien l’hypothèse de M. De Lollis [Sordello, pp. 17–21], d’après laquelle ce serait à la suite d’une liaison avec Cunizza qu’il aurait dû quitter Vérone, séjour du marquis de San Bonifacio, èpoux de Cunizza». In ogni caso, aggiungono, l’itinerario di Sordello, secondo la piú sviluppata delle sue biografie, quadra esattamente con quello che U. di S. C. assegna al suo «Ma Vida», a partire da Mantova e a finire in Provenza. Scrive, infatti, la biografia: «Sordels fo de Mantoana . . . ; mout fo truans e fals vas dompnas e vas los baros ab cui estava ...; el emblet madopna Conissa [a Verona] e menet lan via. E pauc apres el s’en anet en Cenedes . . . e venc s’en puois a Trevis . . . El se partic et anet s’en en Proenssa», &c. (DE LOLLIS, Sordello, p. 147). La poesia si collocherebbe nel momento in cui Sordello si incamminava verso la Provenza, e si trovava nel Vicentino, dove anche U. risiedeva, come si vede dal «sai» del v. 15.
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