CXXXI.
GUGLIELMO DE LA TOR o PALAIS
Testo costituito da A. Restori, in Rendiconti d el R. Istituto Lombardo, S. II, vol. XXV (1892), p. 305 sgg., sopra il canzoniere A e Da, con qualche ritocco nell’interpunzione. A attribuisce la poesia a Guglielmo de la Tor, Da a Palais. Il Restori (p. 319), dopa aver ricordato che i due poeti sono contemporanei ed entrambi oscuri, e che i due mss. non prevalgono l’uno sull’altro per autorità, aggiunge che lo stile, la fraseggiatura e il metro lo fanno «inclinare piuttosto» per Guglielmo de la Tor che per Palais.
CXXXI. Spetta al compianto A. Restori il merito di aver ravvisato nel nome «Porc Armat de Cremona» una storpiatura dileggevole del nome del nobile Cremonese «Ponzio Amato». La prima menzione di costui è del 1205, nel quale anno era uno de’ consoli di Cremona (v. F. ROBOLOTTI, Repertorio diplomat. Cremon., I, p. 223). Seguí la parte guelfa nella sua città e nelle altre dove copri l’ufficio di podestà. Cosí, nel 1206, a Mantova, ove accoglieva Azzo VI d’Este e il conte di San Bonifazio co’ profughi veronesi guelfi cacciati da Ezelino Monaco. Il 5 giugno 1208 era di nuovo a Mantova e assisteva come testimone ad una lega tra Ferrara e Cremona, stipulata per incitamento del capo dei guelfi, Azzo VI. Nel marzo del 1213 andò podestà a Brescia, dopo che questa città, con Cremona e vari altri comuni, aveva stretto alleanza (agosto-settembre 1212) contro Ezelino, sempre per impulso de’ capi guelfi. Nel 1217, pare sia stato ambasciatore de’ Cremonesi a Verona e abbia conchiuso un’alleanza quinquennale tra le due città. Fu poi podestà in altri comuni guelfi: in Parma nel 1219 e in Siena nel 1221; nel 1223–4, in Vicenza. Questa l’ultima menzione che del personaggio sia riuscito a raccogliere il Restori. Aggiungo che egli figura, nel 1237, 17 agosto, nella stipulazione di atto di assoldamento da parte del comune di Cremona, con dei borghesi di Verona (BÖHMER-FICKER, Regesta Imperii s. a.). Che sia morto poco dopo è verisimile. L’invettiva del trovadore non contiene nessun dato storico preciso ed è uno sfogo affatto personale. Perciò la colloco qui, nel suo terminus ad quem.