CXXXIV.

GUGLIELMO FIGUEIRA

Testo costituito da E. Levy, Guilhelm Figueira, p. 52, sopra CR, entrambi difettosi.

CXXXIV. Secondo E. LEVY (op. cit., p. 5) il sirventese risalirebbe al 1238, perché fu in quest’anno che Savona, Albenga, Porto Maurizio, Ventimiglia e quasi tutto il resto della Riviera di Ponente passarono in potere dell’Imperatore (cf. v. 29 sg.). O. SCHULTZ-GORA (Ein sirventes &c., pp. 10, 36) è della stessa opinione. Io sostenni già che esso vada riferito alla fine del marzo o al principio dell’aprile del 1240 (Osservaz. sulle poesie provenzali &c., p. 115). Infatti, l’allusione alla resa della Riviera è preceduta da quella di una andata di Lombardi a Barletta per rendere a Federico II «tutti i diritti della sua corona». E che tale andata sia contemporanea alla composizione lo attesta l’«eras» del v. 27. Da ciò siam condotti a discendere con la datazione a’ giorni testé ricordati. Una sol volta, dopo la battaglia di Cortenuova, l’Imperatore si recò a Barletta, e ciò fu per l’appunto in quei giorni. Non esiste, a dir vero, nessun diploma datato da Barletta in quel torno, ma ne rimangono parecchi datati dalle vicinanze. Da essi appare che il 30 marzo Federico era a Tresanti, che allora era un’abbadia e ora è una masseria presso il lago di Salpi. L’indomani era a Salpi, piú vicino a Barletta. Il 1º aprile, già in viaggio di ritorno, a Ortanova. Che degli ambasciatori lombardi siensi recati a Barletta non risulta che dal Figueira; ma per le disposizioni date dall’Imperatore in que’ giorni circa i Lombardi v. il comento al v. 27. Figueira mostra di trovarsi egli pure nel Tavoliere, data l’espressione impiegata da lui a proposito de’ Lombardi: «son venuti». Ricordiamo come quelli erano i giorni in cui si adunava in Foggia il gran parlamento del Regno, e la città brulicava di gente convenuta da ogni parte; ciò che basterebbe a giustificare appieno la presenza di un trovadore.