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De Bartholomaeis, Vincenzo. Poesie provenzali storiche relative all'Italia. Volume primo con ventiquattro silografie. Roma: Tipografia del Senato, 1931

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364,033- Peire Vidal

 

XX.

PEIRE VIDAL

Testo secondo Bartsch, P. V.’s Lieder, n. 42,  Anglade, P. de P. V. n. XLI.

Secondo il BARTSCH, P. V.’s L., p. LV, il trovadore avrebbe composta questa canzone nel Carcassese, dopo il suo ritorno dall’Ungheria, cioè dopo il 1196, e di là la avrebbe mandata nel Monferrato. Lo SCHOPF (Chronol., p. 33) dice infondata cotale opinione. Però, composta nel Carcassese o altrove, certo essa è posteriore al soggiorno di P. V. in Italia e anteriore alla partenza di Bonifazio per la Crociata. Seducente certo l’idea che si presenta allo spirito nel leggere i vv. 46-50, ne’ quali il poeta dice Bonifazio meritevole di cingere corona di re, dopo aver detto esser lui meritevole di venire eletto come il migliore del mondo, l’idea cioè che ivi sia un’allusione alla sua candidatura a capo supremo della Quarta Crociata e l’augurio che cosí possa acquistare il Marchese quella corona di Gerusalemme a cui avevano aspirato i suoi antecessori, specialmente suo fratello Corrado. Il che condurrebbe a datare la canzone dal 1202. Ma non c’è nulla con cui avvalorare una siffatta ipotesi. Tanto il Bartsch quanto lo Schopf ritengono la donna qui cantata sia la Loba (sulla quale v. a pp. 45, 54). Senonché la donna si trova evidentemente lontana dal poeta (vedi v. 8), e quindi è assai difficile si tratti della Loba. Se il pensiero del poeta era rivolto all’Italia, non potrebbe piuttosto trattarsi di Adelaide di Saluzzo?

 

 

 

 

 

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