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De Bartholomaeis, Vincenzo. Poesie provenzali storiche relative all'Italia. Volume primo con ventiquattro silografie. Roma: Tipografia del Senato, 1931
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282,023- Lanfranc Cigala
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CXXXVII.
LANFRANCO CIGALA
Testo secondo G. Bertoni, Trovad. d’Italia, p. 350.
CXXXVII. O. SCHULTZ-GORA (in Zeitschr. für roman. Philol., VII, p. 218, e Ein Sirventes &c., p. 37) pose i limiti cronologici della poesia tra la data dell’invasione di Gerusalemme da parte de’ Carismieni (fine agosto del 1244) e quella della partenza della crociata di Luigi IX (25 agosto 1248). Costui, al momento in cui il trovadore scrive, si è bensí crociato, ma non ancora si è mosso, anzi sembra indugiare (vv. 31–4). K. LEWENT (Altprov. Kreuzlied, p. 35) ha abbassato il secondo termine all’agosto del 1245. Invero, il conte di Provenza, apostrofato a’ vv. 51–60, non è, secondo parrebbe a prima giunta, Carlo d’Angiò, divenuto tale il 31 gennaio del 1246, sí bene Raimondo Berengario IV, morto il 9 agosto del 1245. L’accenno del trovadore a un principe per virtú del quale poteva dirsi ancora in vita il valore (v. 56), non puó riferirsi che a lui, che di sé aveva dato prova, non già a un giovane ventenne appena, com’era Carlo, il quale non aveva avuto modo di farsi conoscere e che, quando lo ebbe avuto, die’, con le asprezze del suo governo, tutt’altre prove che quelle di saper mantenere «joi» e «solatz». Su di che vedasi piú avanti. Ma io credo debba abbassarsi anche il termine a quo e venire al 13 dicembre 1244. Fu infatti in questo giorno che Luigi IX, divinamente ispirato durante una malattia, prese la croce (Acta Ss., .XXV. aug.); e L. C., come appar manifesto da’ vv. 31–2, scrive dopo cotale avvenimento. Siamo, adunque, nel 1245, poco prima del concilio di Lione, apertosi il 26 giugno, uno degli scopi del quale era per l’appunto quello del soccorso a’ Luoghi santi, nuovamente occupati dagli Infedeli (vedi MANSI, Concilia, XXIII, col. 610). Siamo, in ogni modo, avanti la pubblicazione della sentenza, ivi pronunciata da Innocenzo IV il 17 luglio, con cui si dichiarava decaduto Federico II dall’Impero e si proclamava questo vacante. L. C. scrive quando ancora poteva sperarsi una conciliazione fra’ due «grandi coronati» (v. 15): dopo il 17 luglio ogni speranza svaní
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