Davantal - Einführung - Analysis - Presentación - Présentation - Presentazione - Presentacion

De Bartholomaeis, Vincenzo. Poesie provenzali storiche relative all'Italia. Volume primo con ventiquattro silografie. Roma: Tipografia del Senato, 1931

[CdT en procés d'incorporació]

371,001 - Perseval Doria

 

CL.

PERCIVALLE DORIA

 

Testo secondo G. Bertoni, Trovadori d’Italia, p. 307.

CL. Il fatto che Manfredi è chiamato «re», pone il sirventese di P. D. dopo l’11 agosto del 1258. L’autore, per quanto mostri anche lui, come il suo concittadino Luchetto Gattilusi, di amare la guerra per la guerra, con manifesta reminiscenza di Bertran de Born, fa tuttavia l’elogio del Re di Puglia. È Manfredi colui che restaura il «pregio», nel momento in cui questo andrebbe in perdizione per colpa degli Inglesi e degli Spagnoli. Siamo, infatti, nel tempo in cui si prospetta in Italia la guerra tra Riccardo di Cornovaglia e Alfonso X di Castiglia, entrambi eletti Re de’ Romani, e non riconosciuti dalla Chiesa. Agenti dell’uno e dell’altro contendente circolano per la Penisola; ma intanto, mentre ciascuno de’ due preannuncia prossimo l’arrivo, nessuno di essi si muove. MATTEO PARIS (Hist. Angl, p. 653), dopo aver parlato dell’ultimatum di Alfonso a Riccardo e della fiera risposta di costui, nonché della minaccia de’ Mori al Re di Castiglia, aggiunge: «Haec cum magnatibus Italicis intonuissent, multi dextras Regi Alemanniae [cioè Riccardo] dantes, ei fidelitatem dederunt inclinantes». D’altra parte, Rolandino ci apprende come Ezelino da Romano avesse intavolato trattative con Alfonso X e come questi, sulla fine del 1258, avesse annunciato imminente il suo arrivo in Italia («statim ... venientem ipsum fines attingere Lombardiae»; Chronicon, p. 145 sg.). Causa della mancata spedizione di Alfonso, già predisposta con un potente esercito, in cui militavano anche Aragonesi e Navarrini, fu la minaccia che gli venne di una irruzione de’ Mori ne’ suoi stati, per cui fu sollecitato da’ principi di Spagna a rimanere nella Penisola per difendere il regno certo e a non perseguire vaghe speranze (vedi MATTH. PARIS. Hist. Angl. cit., p. 653; RAYNALDI Ann. Eccles., III, p. 25 sg.). Dal suo lato Riccardo, rientrato in Inghilterra dalla Germania al principio del 1259, non sembrò piú disposto a scender presto in Italia. È noto che quind’innanzi i due rivali si accontentarono di mandare oratori presse il papa a perorare ciascuno la propria causa, e che questi si mostrò costantemente neutrale, data la assai discutibile legalità delle due elezioni. Della qual condotta il MANSI (nelle note al RAYNALDI, loc. cit.) trova la spiegazione appunto nell’atteggiamento assunto da Ezelino e da altri principi e comuni ghibellini. La data del componimento cadrà, ciò considerato, tra la fine del 1258 e il principio del 1259.

 

 

 

 

 

Institut d'Estudis Catalans. Carrer del Carme 47. 08001 Barcelona.
Telèfon +34 932 701 620. Fax +34 932 701 180. informacio@iec.cat - Informació legal

UAI