CLIII.

LANFRANCO CIGALA

 

Testo secondo E. Monaci, Testi antichi provenzali, p. 93; G. Bertoni, Trovad. d’Italia, p. 369.

CLIII. Il «Segni’En Thomas» è manifestamente Tommaso II di Savoia, dilettante egli stesso di poesia provenzale, come appare da questa composizione e dalla tenzone, probabilmente sua, con un Bernardone (testo in G. BERTONI, Trovad. d’Italia, p. 473). L. C. non si trova presso di lui, anzi pare non l’abbia mai veduto e delle sue virtú parli sulla fede di relazioni altrui. Non è possibile datare la poesia, che pertanto colloco qui, Tommaso essendo morto a Chambéry il 1º febbraio del 1259. Al piú la si potrebbe supporre anteriore al 1256, nel quale anno Tommaso cadde prigioniero degli Astigiani alla battaglia di Montebruno. Da questa prigionia fu liberato bensí nell’anno seguente, ma quel ch’egli fece nel biennio successivo non giustificherebbe le lodi alle sue azioni tributategli dal trovadore genovese. Mi basterà riferire le parole con le quali MATTEO PARIS parla del suo arrivo in Inghilterra: «Ad quindenam vero Paschae [1258] venit Thomas, comes quondam Flandriae, Londinis, infirmus, vectus in lectica, liberatus a carcere Taurinensium: pro qua liberatione mercatores Astenses multa pecunia sunt redempti. Rex enim Franciae, ad petitionem Papae, multos eorum cepit et ad redemptionen arctavit, donec dictus Thomas liber in Angliam rediret adubera munera recepturus» (Hist. Angl., p. 648).