CLX.

RICAUT BONOMEL

 

Testo secondo G. Bertoni in Zeitschr. für Rom. Philol., XXXIV, p. 702 sg. 

CLX. L’autore di questo sirventese fu un Templare: tale qualifica gli vien data da uno de’ due mss. che han conservato questa sua unica composizione superstite. Da’ vv. 21 e 43 appare ch’egli scriveva in Palestina. È un grido di dolore ch’egli fa udire in Occidente, per le disperate condizioni a cui eran ridotti colà i Cristiani da’ successi delle incursioni de’ sultani d’Egitto, particolarmente di quelli di Bendocdar, e di protesta contro l’oblio della Chiesa e contro la distrazione, che questa faceva delittuosamente per danaro, delle forze crociate, destinate al soccorso della Terra santa, a favore dell’impresa di Carlo d’Angiò contro Manfredi. Circa il tempo della composizione, non c’è dubbio che cada poco dopo il 30 aprile 1265, visto che della presa di Arzûf l’A. parla come di un fatto recente (vedi la nota sg.). Era allora già pervenuta in Palestina fresca fresca la nuova dell’indulgenza pontificia di cui v. il comento al v. 33 sgg.