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De Bartholomaeis, Vincenzo. Poesie provenzali storiche relative all'Italia. Volume primo con ventiquattro silografie. Roma: Tipografia del Senato, 1931

[CdT en procés d'incorporació]

336,001 - Peire de Castelnou

 

CLXIII.

PEIRE DE CHASTELNAU

 

Testo del cod. a, unico (ediz. diplomatica Bertoni, in Studj di FilolRom., VIII, p. 464 sg.). 

CLXIII. Per quanto quella esaltata da P. de C. sia manifestamente la vittoria di Carlo d’Angiò sopra Manfredi, tuttavia A. JEANROY (Annal. du Midi, XV, pp. 163 sgg.) crede non si riferisca agli episodi della battaglia di Benevento ciò che il trovadore dice a’ vv. 33–45. In questi versi il trovadore, sotto il velo della metafora del mercato, ricorderebbe il noto episodio della battaglia di Tagliacozzo, quando il campo di Corradino fu sbarazzato rapidamente dall’improvviso sopraggiungere della riserva angioina sopra le schiere nemiche, sicure di avere ormai riportato la vittoria. Senza allegare altri argomenti contro la poca verisimiglianza di tale interpretazione, mi basti ricordare il fatto dirimente che Barral del Balzo, menzionato dall’A. come vivente, al v. 6, era morto esattamente un mese avanti la battaglia di Tagliacozzo. Non può trattarsi pertanto che della battaglia di Benevento. La poesia, scritta in Provenza, rispecchia lo stato d’animo de’ partigiani di Carlo in quel paese. Da qualche inesattezza che rileviamo più oltre, parrebbe che il trovadore non sia ancora bene informato intorno a’ particolari di quella giornata campale. Egli si mostra legato alla, casa del Balzo, e fa le lodi di Bertrando, rimasto in Provenza, mentre il padre si trovava in Italia, al servigio di Carlo. Cf. il comento al v. 8. 

 

 

 

 

 

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