CLXX.

PAULET DI MARSIGLIA

 

Testo secondo E. Levy, Paulet de Marseille, p. 279 sgg. 

CLXX. Scritto in Provenza, giacché l’A. non passò mai in Italia, all’annuncio della battaglia di Tagliacozzo e della cattura ivi avvenuta di don Enrico di Castiglia, il sirventese di P. de M., cosí vibrante di attualità, è di poco posteriore al 22 agosto 1268. Dalla mancanza di ogni allusione alla morte di Corradino, lo si direbbe anteriore al 29 ottobre; tanto piú che l’A. non lamenta, in definitiva, il maltrattamento fatto all’Infante di Spagna da Carlo d’Angiò, ma inveisce contro i Tedeschi i quali, secondo lui, lo avrebbero lasciato solo nel campo. Condannato a morte, con Corradino e Federico d’Austria, fu graziato nel momento stesso del supplizio di costoro. Rinchiuso nel castello di Canosa, non ne uscí che nel 1277, per essere trasferito a Castel del Monte sulle Murgie di Andria, maniero di caccia eretto da Federico II e ora adibito a prigione politica. Vi languivano gli adolescenti orfani di Manfredi. Graziato finalmente da Carlo II nel 1291, tornò in Ispagna. Nel 1304 aveva finito di vivere.