CLXXIII.
IGNOTO
Testo secondo P. Meyer, in Miscell. Caix–Canelia, p. 233, e G. Bertoni, Trovadori d’Italia, p. 478 sg.
CLXXIII. Intorno a Gregorio di Montelongo, patriarca di Aquileia, e legato pontificio, dal 6 agosto 1238, nella Lombardia, la Romagna e la Marca Trivigiana (v. BÖHMER-FICKER, Regest. Imp., s. a.), mi basti rinviare al lavoro di P. PASCHINI, Gregorio di Montelongo, patriarca d’Aquileia (nelle Memorie stor. Forogiuliesi, a. XI, p. 25 sgg.; XVII, p. 1 sgg.). Il suo itinerario diplomatico veggasi pure nel BÖHMER-FICKER, op. e vol. cit., p. CXLIX sgg. La data e il luogo della morte son dati dal Chronicon Foroiuliense di Giuliano (in DE RUBEIS, Monum. Ecclesiae Aquileiensis, Argentinae, MDCCXL, p. 21): «.MCCLXIX., die .VIII. intrante septembri, hora sexta, in civitate Austria Gregorius patriarca Aquilegiensis obiit in Domino; qui extitit patriarca .XVII. annis, .X. mensibus, et .XVI. diebus». Nell’epitome della stessa Cronaca, riferita dal DE RUBEIS, loc. cit., fu aggiunto: «Et iuxta corpus sancti Paulini sepultus est». Nell’epigrafe apposta alla sua tomba (riferita pure dal DE RUBEIS) cosí come nel Complanctus latino, che citiamo piú oltre, è detto «natione Campanus». L’autore del planh era di sicuro un Italiano; egli si tradisce per tale dalla sua non perfetta conoscenza del provenzale, secondo ha osservato P. MEYER (op. e loc. cit.).