CLXXVII.
FOLCHETTO DI LUNEL
Testo di C (unico) secondo Raynonard, Choix, IV, p. 239; Milá y Fontanals, De los trovad. en España, p. 216 sg.
CLXXVII. Il DIEZ (L. und W.2 p. 479) fissò la data del sirventese, in cui si sollecita da parte de’ principi elettori la nomina di Alfonso X di Castiglia, tra l’aprile del 1272 e il settembre del 1273, cioè tra la morte di Riccardo di Cornovaglia e l’elezione a re de’ Romani di Rodolfo d’Absburgo. Osserverò che da quel che l’A. dice a’ vv. 41–4 emerga come egli conosca esser definitivo il rifiuto della Chiesa al riconoscimento imperiale del Re di Castiglia, e che ciò non poteva dirsi se non dopo la metà del settembre del 1272 (v. il comento a’ vv. suddetti). Questo un terminus a quo, ch’io credo ben saldo. Non può non osservarsi, d’altra parte, quantunque con risultato meno decisivo, come l’A. scriva trovandosi fuori della Castiglia, dato che è in Castiglia che manda il suo sirventese. È lecito dubitare poi si trovasse alla corte Aragonese, perché, quantunque di questa dica del gran bene, tuttavia non era certo lusinghiero per essa il paragone ch’egli istituiva tra le condizioni economiche sue e quelle della corte Castigliana. F. de L. fu certamente in Italia: lo dice egli stesso al v. 33. Il sirventese lo scrisse dopo esserne partito? L’espressione «io ho udito dire tra’ Lombardi» poteva essere impiegata tanto da uno che ne era venuto via, quanto da uno che dimorasse ancora nel nostro paese. F., che appare, in generale, bene informato delle cose nostre, si mostrerebbe, in questo secondo caso, informato alla precisione, giacché, parlando di Pavia, mostrerebbe di essere al corrente, non soltanto delle direttive generali della politica di questo Comune, ma sí anche degli obblighi formali assunti da esso, o da una fazione di esso, nel luglio del 1273 (v. piú oltre il comento al v. 37). Cosicché egli scriverebbe tra l’agosto e il settembre del detto anno.
