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De Bartholomaeis, Vincenzo. Poesie provenzali storiche relative all'Italia. Volume primo con ventiquattro silografie. Roma: Tipografia del Senato, 1931
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461,114- Anonyme
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CLXXXI.
IGNOTO
Ms. P (ediz. Grüzmacher, in Archiv di Herrig, L, p. 279).
CLXXXI. Difficile di determinare con precisione la data di questa cobla esparsa, la quale par bene essere frammento di un sirventese antifrancese. Di conti di Monforte alla corte di Carlo d’Angiò ce n’erano non meno di cinque: Guido, figlio del celebre Simone conte di Leycester, vicario di Toscana nel 1270, resosi colpevole, nel 1271, di avere assassinato a Viterbo Enrico d’Inghilterra; Filippo, vicario del Re in Sicilia e, nel 1267, capitano delle truppe incaricate della difesa degli Stati della Chiesa; Giovanni, conte di Squillace, figlio di Filippo e succeduto a questo nella carica di cameriere del regno di Sicilia: egli doveva poi avere una parte notevole nella politica del Regno sotto Carlo II; Simone, suo fratello, morto nel 1276; e un altro Simone, fratello di Guido, creato conte di Avellino il 6 gennaio 1271, morto poco dopo (DURRIEU, Les Archives Angevines, II, p. 352 sg.). Poiché l’A. vorrebbe vedere distrutta tutta quanta la famiglia Angioina, sino al piccolo nipote di Carlo I, cosí siamo ricondotti a dopo il 1272, anno di nascita di questo nipote, cioè di Carlo Martello.
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