V.
Testo secondo Da (c. 192d- 193a), I (c. 110r.), K (c. 95 v) ; ortografia secondo I.
Pubblicata dal Mahn, Gedichte, 305.
METRICA. Canzone di cinque coblas unissonanz, ciascuna di nove versi decasillabi, ossia 8 + l di allacciatura fra stanza e stanza, con lo schema: 10a~10b 10b 10a~10c 10c 10d 10d 10a~, e con tornada di cinque decasillabi : 10c 10c 10d 10d 10a~, v. n.º536 del Maus. Il De Lollis paragona questa canzone con la XX di Sordello, v. sua ediz. p. 132 ; ma se lo schema è in tutto eguale nella misura dei versi e nella disposizione delle rime (salvo la differenza delle rime maschili o femminili), ne differisce poi nel numero dei versi, che in questa di Pietro Guglielmo sono nove, avendone uno, come dicemmo, di allacciatura. Anche la tornada ha diversa disposizione di rime.
Rispetto agli altri fenomeni metrici, notinsi i vv. 5, 28, 37, 45, 48, in cui la quarta sillaba è in tesi, e invece è in arsi la terza, oltre che la sesta dove ha luogo pure la cesura ; nel v. 46 l'arsi cade sulla terza e sulla sesta, ma dopo questa non c'è cesura e nel v. 1 l'arsi è soltanto sulla sesta. Infine nei vv. 10, 32 e 36 occorre quella che il De Lollis, Sord. p. 138 chiama cesura lirica, cfr. Crescini, Man. CLVIII ; qui la cesura normale ha luogo dopo la quarta, ma questa è disaccentata, e l'arsi non si trasporta in compenso sulla sesta, ma sulla terza.
Esempi di iato senza elisione nè sinalefe trovansi nei vv. 1, 3, 6, 25, 26, 28, 33 e 44. Di norma non ha luogo elisione innanzi a i- iniziale che valga per consonante palatina, vv. 3, 4, 34, 35 ecc. Unico caso di sinalefe al v. 26, come già rilevammo nelle note ; e sole ripetizioni di rima, non tenendo conto della tornada, dove è lecita, se nei vv. 24 e 33 e merce nei vv. 14 e 41.