La tradizione manoscritta di questa canzone, che è forse la più celebre dell’intero repertorio trobadorico, non meraviglia che sia molto complessa e pertanto di ardua e problematica razionalizzazione.
Al di sotto della fitta trama delle contaminazioni, si distinguono con sufficiente chiarezza due fondamentali raggruppamenti di codici nelle famiglie α e β.
Oltre alla consecuzione strofica, di per sé ben significativa al riguardo e relativamente alla quale la Lejeune ha persuasivamente mostrato la superiorità di quella di α — a suo tempo non a caso adottata da Stimming — rispetto a quella di β, preferita da Jeanroy in virtù del privilegiamento sistematico del testimone C, non pochi sono gli elementi probativi desumibili dalla varia lectio ai fini della determinazione di esse:
α
ABDEIK
28 bels (= bel S)
ABDIK
16 qan veirai cest’a.
AB
19 portz (= a¹), 28 om. ginh, 28 jauzirai, 38 quel (= e), 39 q’en breu veia, 40 locs (loncs A, = luec CR, lochs Mª), 45 autre.
BE
23 l’amor (amar E)
DEIKSg
om. 17-21, 38 lai, 39 eu remir (= temir a¹, remir Se), 40 tal
DEIK
5 om. e, 9 gaug, 28 ditz (= diz S), 42 maisos e (maios E)
DIK
28 jauzira (cfr. jauzirai AB)
EIKSg
om. 29-30, 31 que per (= R), 32 si bem (ben I) soi (son Sg) de (= R), 33 a con fora dreigs, 34 si ja m. f. ni m., 38 quenquerra (-s Sg).
EIK
35 per sos, 36 es e fai
IKSg
37 nostr’a.
β
CMMªRsa¹e
23 ostal (= Sg)
CMaRSa¹e
15 dolens
CMRe
10 m. ni g.
Ce
10 mielher, 15 parray, 18 que tan, 21 lieis (liei e), 26 quaissi es (m’es e) lo p.
CM
44 deziros, 45 que
MMªRSa¹e
7 val (= Sg)
MRSa¹e
21 si (ci a¹) com
MMªS
10 car, 17 si (se S) ja (ge S) la
MSa¹
37 fermet (fermez S, ferme a¹; = B)
MªSa¹
17 e no, 22 joi
MªRe
12 que (car R) t. pareis (parex Mª)
CMMª
12 sobris
Ra¹
14 ab, 38 p. al c.
MS
20 per q’ieu (en S) non puesc (puis S) esser (estre S) d.
Mªe
28 jau bel
MªS
26 a. sera (seran Mª) p.
Sa¹
4 mimenbre (memora a¹), 27 l. sera v. (= Sg)
L’appartenenza di S alla famiglia β, malgrado la consecuzione iniziale delle strofe I e II conforme ad α, però subito seguita dalla coppia IV e III, conforme a β, è provata da una fitta serie di coincidenze in lezioni caratteristiche di essa (7, 15, 21, 23 ecc.): tale posizione di S è del resto già stata correttamente argomentata dal Pickens (p. 157).
Ai rami bassi di β (MªSa¹) è riferibile altresì l’esemplare delle versioni in lingua d’oïl WX.
Sono sedi di possibili contaminazioni i luoghi seguenti:
7 MMªRsa¹e — Sg
15 Sg — M
19 AB – a¹
23 CMMªRsa¹e — Sg
27 Sg — Sa¹
28 ABDEIK — S
31 EIKSg — R
32 EIKSg — R
37 Msa¹ — B
39 DEIKSg — Sa¹e
40 AB — CRMª
L’archetipo affiora ai vv. 47 e 50 (diffrazione in assenza), ovviamente ove si consideri irrinunciabile la correzione adorata da Jeanroy.
Verosimilmente accidentali essendo le restanti combinazioni, sembra dunque ipotizzabile questo stemma:
Metrica: sette coblas unissonans di sette ottosillabi ciascuna, più una tornada, di tre versi; la rima del settimo verso è esparsa, cioè irrelata all’interno della strofa ma ricorrente nella stessa sede in tutte le strofe (Frank, 376 : 8): ABAB CCD.
Melodie: R 63 W X.
Cfr. J. Beck, La musique des troubadours, Paris, 1910, p. 79; Lommatzsch, Provenzalisches Liederbuch, p. 425 (Leben und Lieder der provenzalischen Trobadors, I, p. 153); F. Gennrich, Der musikalische Nachlass der Troubadours, Darmstadt, 1958, n. 12.
Nota:
1. L’abbreviazione ap. significa «strofa apocrifa»; bis significa «verso (-i) rifatto (-i)» (↑).