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Betti, Maria Pia. Le Tenzoni del Trovatore Guiraut Riquier. "Studi Mediolatini e Volgare", 44 (1998), pp. 7-193.

248,028=147,001- Guiraut Riquier

 

Versificazione: FRANK 390:10 (per errore indica a8 b8 a8 b8 c8 c8 d3 d5 e5' e5')
a7 b7 a7 b7 c7 c7 d3 d5 e5' e5' 
rime: en, os, er, atz, ensa
Partimen composto da sei coblas unissonans di dieci versi polimetrici e da una tornada di sei (c7 c7 d3 d5 e5' e5'). Riguardo all'ipotesi di Chabaneau sulla perdita di una delle due tornadas, cfr. la nota ai vv. 61-66.

Questo schema metrico, con un diverso sistema di rime, ma con la stessa formula sillabica, è riutilizzato da Guiraut Riquier nel torneyamen n° 3, A·n Miquel de Castilho, e ricorre nel sirventese 446.2 del Trobaire de Villarnaud, Un serventes nou q'om chan. Il repertorio metrico di Frank riporta in modo errato la formula sillabica di questo testo e del sirventese del Trobaire de Villarnaud.

I rimanti che si ripetono sono ayatz, vv. 47 e 58; enveyos, che, nella stessa posizione strofica ai vv. 42 e 52, forma con es predicato nominale; falhensa (vv. 9 e 66), termine conclusivo del partimen che riprende il primo rimante con rima -ensa; platz, usato in modo impersonale e riferito a soggetti diversi, ricorre tre volte (vv. 27, 38 e 57); pros che, in quarta posizione nella II e nella VI cobla (vv. 14 e 54) è nel primo caso sostantivo, nel secondo aggettivo; sabensa, infine, ricorre come penultimo verso delle coblas III e V (rispettivamente v. 29 e v. 49, in quest'ultimo caso in composizione con mal).

Enjambement: vv. 1-2; vv. 15-16; vv. 26-27; vv. 37-38; vv. 59-60.

Oltre alla ripetizione - che assume quasi il valore di mot-clé - in sede iniziale di verso del participio passato trebalhat/trebalhatz e forme affini (per cui cfr. nota al v. 26), si segnalano: la paronomasia isofonica, in posizione rimica, (desamatz-desplatz) dei vv. 7-8; la tripla ripetizione di mays nella prima metà della seconda cobla (vv. 12, 13 e 15: nel primo caso congiunzione, nel secondo e terzo avverbio); il polittoto fa·us-far (v. 25); l'antitesi a distanza benvolensa-malvolensa (vv. 30 e 40); l'accumulazione sostantivale tramite polisindeto dei vv. 45-46, cui si aggiunge l'antitesi bon esper-malsaber, la figura etimologica malsaber-malsabensa (vv. 46 e 49).

 

 

 

 

 

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