Una sostanziale bipartizione della tradizione è evidente dalla lettura della tabella delle varianti adiafore: da una parte α = ABDªIKNP, con cui spesso concorda Q (cfr. tab. A1), dall’altra β = CE, cui si aggiunge R (cfr. tab. A2; per CER 15, 55b). Il vaglio degli errori significativi conferma innazitutto il gruppo β: CE sono infatti congiunti dalle rime identiche 4:34 pro e 1:45 razo (con Dª: ma essendo il rimante di v. 45 una banalizzazione di resso, per il quale cfr. la nota relativa nel Commento, si può ipotizzare che l’errore sia poligenetico, e dunque non congiuntivo rispetto a quest’ultimo ms.); dal rimante 66 cen, che infrange l’ordine rimico della II tornada; e dall’ipometria indotta dalla riduzione 30 uertat > uer; si aggiunga la congiunzione 17 donc(x) invece di don < donar e 36 lans in luogo di lals. Venendo al gruppo α registro, oltre a 58 bastiscan IKQ invece di basticam, sia pure «mauvaise leçon» (Stroński), ma fortemente sospetta di poligenesi a partire da una forma con titulus, 16 uiuran morir, che Stroński ipotizza essere il risultato della deformazione di uiur’ am = uiur’ ab (cfr. uiure ab CE), e 23 quiatz (probabile grafia per cuiatz per Stroński) congiungono ancora Q a N; segnalo inoltre il legame di Q con CE in virtù di 8 trobauon (in luogo di trobauam: Stroński estende erroneamente la lezione anche a N: cfr. apparato a p. 83, con refuso, e p. 212) e con A per l’errore polare 22 uiure(s)(invece di morir: anche qui non va esclusa la poligenesi, considerata la forma asgmatica di Q). È solo dalla tabella che si può infine ricavare una sottodivisione del gruppo α: da una parte AB e DªIK (tab. 44, 63 e cfr. 15, 16; per AB soltanto cfr. tab. B2), dall’altra NPQ (tab. 44; per NP+R tab. 63).
Stante la maggiore correttezza, assumo a testo la versione α e A come ms.-base: emendo le lectiones singulares comuni al solo B, come 37 el > e, 51 creis > valra, 56 ue > vol, 67 fortz > forsatz; adotto inoltre la grafia ·s del pronome enclitico in luogo della forma is propria di AB ai vv. 7 e 59 e la forma 59 van invece di vant. Relego in apparato quella di β (limitatamente a CE), fondandone il testo su E (che emendo da errori propri e ‘irregolarità’ grafiche; al v. 39 integro home di R+α per sanare l’ipometria, pur notando che CR leggono bon cor in luogo di cor, lezione di E+α).
Nota
(1) Lo stemma codicum di Stroński (cfr. pp. 211-12) presenta tre rami non ricondotti all’archetipo (x, n, y), che raggruppano le seguenti famiglie: AB, DIK (= x); NP (= n); CER (= y) (R contamina con N). Inoltre Q si lega a x tramite DIK. (↑)