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Del Monte, Alberto. Peire d'Alvernha, Liriche. Torino: Loescher-Chiantore, 1955.

323,016- Peire d'Alvernha

2. ZENKER: entre clers e lais = unter Geistlichen und Laien (!).
 
4. lati: cfr. GUGLIELMO DI POITIERS, ed. Jeanroy, n. a 11, 24.
 
12. brondils: RAYNOUARD, Lex., s. v.: assemblage d’étrangers atours; che è arbitrario. ZENKER rinuncia a capire. Io correggo la lezione di BDIKm (CR ed a hanno lezioni divergenti e corrotte) in brondis, che, mi pare, largisce un senso compiuto.
estrains aturs: cfr. MARCABRU, ed. Dejeanne, 13, 41: d’estraing atur.
 
17. so que·m: è lezione da preferire perché comune a BDIKm ed R.
 
20. I mss. avvicendano per la 2ª pl. perf., le forme in -etz e quelle in -es. Su quest’ultime, cfr. BERTONI, Trov. d’Italia, n. a 70, 44.
 
24. ZENKER adotta la lezione nulh di Ca; ma quella hom di BDIK par preferibile anche per il senso.
 
33. Mss.: far. La correzione è dello SCHULTZ-GORA, Lit.-Blatt, 1901, 77.
 
34. ZENKER: er, ch’è lezione isolata di a.
plaitz: ZENKER = Urteil.
 
35-36. ZENKER: si doncs merces no·us sobrevens,de vos = wenn denn nicht Gnade Euch bezwingt, durch Euch; ma èperspicuo che in tal modo quel «durch Euch» èuna zeppa. Il poeta adopera l’immagine come di una contesa fra se stesso e i propri peccati che solo Dio può dirimere a suo favore (si notino i termini plaitz e al v. 84 defendens). Forse non è estranea la suggestione del tema del processo fra angeli o santi e diavoli per il possesso di un’anima davanti a Dio, frequentissimo nella letteratura medievale.
 
36-38. DANIELE, III.
 
37. ZENKER: d’ardent flama; ma la lezione qui adottata è imposta dalla comunanza di CRa e DIm.
 
39. DAN., VI.
 
40. GIONA, II.
 
41. ZENKER: tres reis. Anche qui è la comunanza di C e DIKm a farmi preferire la lezione adottata.
Cfr. MATT., II.
 
42. DAN., XIII.
 
43-44. MARCO, VI, 34-44; LUCA, IX, 12-17; GIOV., VI, 3-15.
 
45-46. GIOV., XI, 1-46.
 
47-48. MATT., VIII, 5-15; LUCA, VII, 1-10.
 
50-51. GIOV., II, 1-11. Archetriclino (archetriclinus = maestro della tavola) è il nome dato nel Medioevo allo sposo di Cana.
 
54. ZENKER adotta la lezione di BIK. Ma è possibile che il poeta voglia dire che Dio non s’insuperbì della sua potenza? Io intendo: l’uomo non conosce la fine di tutti i miracoli divini né si sforza di saperla, di dirla, ciò che sarebbe stolto.
 
55-56. Secondo la tradizione agiografica, Luca aveva ritratto la Madonna. Cfr. la nota dello ZENKER a questi versi.
 
59. ZENKER: e·l sol el cel = die Sonne am Himmel.
 
63. Esodo, VII, 10-12.
 
64-66. Esodo, XVI, 13.
 
66. ZENKER: l’issausses = sie erhöhte, e in nota: sc. lo serpen; il che non s’intende che cosa significhi né a cosa il poeta debba alludere.
 
67-69. Atti degli apostoli, XII, 7.
 
68-69. Il poeta allude alla profezia di Cristo a S. Pietro e alla crocifissione di questo: cfr. GIOV., XXI, 18 ss. ZENKER traduce arbitrariamente e dubitativamente: und gabt ihm Gewissheit, indem Ihr Eure Heimsuchungen über ihn kommen liesst; ciò che non ha la minima rispondenza al testo.
 
71-75. MATT., II, 13-18.
 
74. fugi: portò via. Cfr. SW, s. v.
 
77-78. ZENKER, che interpunge en Iherusalem vengues entre·ls vostres parens. - A Nazare reis Jhesus e traduce il v. 77 «Kamt Ihr nach Jerusalem mit Euren Eltern», nota poi giustamente che per il v. 78 né «Re a Nazareth Gesù» né «A Nazareth, re Gesù» ha senso, per cui suppone che si debba intendere: «Voi che viveste a Nazareth»; ma è il primo a non esserne persuaso. Nazareth è la dimora dei congiunti di Gesù; ciò che giustifica, mi pare, l’interpunzione e l’interpretazione qui proposte.
pair’en tres personas us; cfr. ZORZI, Valori religiosi nella letter. prov., p. 173 ss.
 
80. Cfr. XIX, 4.
 
82. cims... e razitz: cfr. BERTONI, I trov. d’Italia, 27, 41; 41, 16; BARTOLOMEO ZORZI, ed. Levy, 7, 53; FOLQUET DE MARSEILLA, ed. Stroński, 2, 9.
 
85-86. ZENKER: obra ab bon talan — mi detz a far. Ma la lezione qui adottata s’impone perché comune ad a e DIK.
 
90. ZENKER interpunge e traduce: clars reis, regum pius = lichter König, frömmster des Könige, il che è arbitrario e anche insensato (è ovvio che il re divino è più pietoso dei re terreni!). Cfr. MARCABRU, ed. Dejeanne, 9, 37: regom recx.

 

 

 

 

 

 

 

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