Notes - Anmerkungen - Notes - Notas - Notes - Note - Nòtas

Blasi, Ferruccio. Le poesie di Guilhem de la Tor. Genève - Firenze: Leo S. Olschki S. A. - Leo S. Olschki, 1934.

236,007- Guilhem de la Tor

1-10. Linguaggio feudale in servigio del linguaggio d'amore: io sarei propenso a scorgervi una personificazione dell'amore e con una metafora molto vicina, la donna amata. (1) Qui si tratterebbe di ravvisare in son bon seignor l'amata (sulla donna « cattivo signore » cfr. Jeanroy-S. de Grave, Uc de S. Circ, XIII, vv. 1-11 e p 192, n. 1), dando a bon il significato di « gentile, leale, disposto a riamare »: la sofferenza e l'attesa sono, per questi poeti, i soli mezzi sicuri per conquistare il cuore e il senno della donna. (2)
 
1. Per il gerundio sofrent (come anche sirven, v. 4), preso in modo assoluto « grazie alla sua pazienza, in virtù della... », cfr. Jeanroy-S. de Grave, Uc de S. Circ, p. 190, n. 9.
 
10. en « da lui », inteso a significare la personificazione dell'Amore; su questo uso cfr. Diez, Gramm., III, 49-50.
 
14. ses... qe. Su questa costruzione, cfr. Stimming, Bertr. de Born, p. 258, n. 36. Vedine anche un esempio in P. Vidal : « ses colp' e ses tort, qu'eu no l'ai » (ed. Anglade, III, 4).
 
18-24. Per una diversa interpretazione, cfr. Kolsen, Archiv, CXL (1920), 136.
 
22. cortes « di cuor gentile » con un significato che ci fa già presentire, con le debite riserve, la teoria stilnovistica dell'amore : « Al cor gentil repara sempre Amore ».
 
24. fai amar « concede di amare »; cfr. De Lollis, Sordello, Gloss.: faire amor « concedere amore ».
 
35-36. Accettando la lezione di D, come io ho creduto, bisogna tradurre: per o car « perciò che » e non, come vogliono i ms. G L « perciò, cari mi sono i dolci mali ... ».
 
48. solaz: qui sembra avere il significato di « conversazione, trattenimento »; vedine questa accezione in Jaufré Rudel (ed. Jeanroy, V, 21). Sullo sviluppo semantico di solatz, cfr. Jeanroy-S. De Grave, Uc de S. Circ, p. 185, n. 28 e Levy, S. W. VII, 772.
 
 
 
Note :
1. Lo studio di queste metafore riguardanti l'amante come il vassallo della donna si trova in M. E. Wechssler, Zeitschr. f. franz. Sprache und Lit., XXIV, 159), cui rimandavano già lo Jeanroy-S. de Grave, Uc de S. Circ, p. 171, n, 1. Gli stessi autori fanno osservare che uno studio simile per la poesia lirica del Nord è stato fatto da M. Martin Mueller, Minne und Dienst in der altfr. Lyrik, Marburg, 1907, p. 69 sgg.
 
2. Cfr. Anglade, Les Troubadours, p. 88 sgg.

 

 

 

 

 

 

 

Institut d'Estudis Catalans. Carrer del Carme 47. 08001 Barcelona.
Telèfon +34 932 701 620. Fax +34 932 701 180. informacio@iec.cat - Informació legal

UAI