1-10. Linguaggio feudale in servigio del linguaggio d'amore: io sarei propenso a scorgervi una personificazione dell'amore e con una metafora molto vicina, la donna amata. ( 1) Qui si tratterebbe di ravvisare in son bon seignor l'amata (sulla donna « cattivo signore » cfr. Jeanroy-S. de Grave, Uc de S. Circ, XIII, vv. 1-11 e p 192, n. 1), dando a bon il significato di « gentile, leale, disposto a riamare »: la sofferenza e l'attesa sono, per questi poeti, i soli mezzi sicuri per conquistare il cuore e il senno della donna. ( 2)
1. Per il gerundio sofrent (come anche sirven, v. 4), preso in modo assoluto « grazie alla sua pazienza, in virtù della... », cfr. Jeanroy-S. de Grave, Uc de S. Circ, p. 190, n. 9.
10. en « da lui », inteso a significare la personificazione dell'Amore; su questo uso cfr. Diez, Gramm., III, 49-50.
14. ses... qe. Su questa costruzione, cfr. Stimming, Bertr. de Born, p. 258, n. 36. Vedine anche un esempio in P. Vidal : « ses colp' e ses tort, qu'eu no l'ai » (ed. Anglade, III, 4).
18-24. Per una diversa interpretazione, cfr. Kolsen, Archiv, CXL (1920), 136.
22. cortes « di cuor gentile » con un significato che ci fa già presentire, con le debite riserve, la teoria stilnovistica dell'amore : « Al cor gentil repara sempre Amore ».
24. fai amar « concede di amare »; cfr. De Lollis, Sordello, Gloss.: faire amor « concedere amore ».
35-36. Accettando la lezione di D, come io ho creduto, bisogna tradurre: per o car « perciò che » e non, come vogliono i ms. G L « perciò, cari mi sono i dolci mali ... ».
48. solaz: qui sembra avere il significato di « conversazione, trattenimento »; vedine questa accezione in Jaufré Rudel (ed. Jeanroy, V, 21). Sullo sviluppo semantico di solatz, cfr. Jeanroy-S. De Grave, Uc de S. Circ, p. 185, n. 28 e Levy, S. W. VII, 772.
Note :
1. Lo studio di queste metafore riguardanti l'amante come il vassallo della donna si trova in M. E. Wechssler, Zeitschr. f. franz. Sprache und Lit., XXIV, 159), cui rimandavano già lo Jeanroy-S. de Grave, Uc de S. Circ, p. 171, n, 1. Gli stessi autori fanno osservare che uno studio simile per la poesia lirica del Nord è stato fatto da M. Martin Mueller, Minne und Dienst in der altfr. Lyrik, Marburg, 1907, p. 69 sgg.
2. Cfr. Anglade, Les Troubadours, p. 88 sgg. |