5. fol ni mal dueich. Tanto il Rayn. (Lex., III, p. 82) quanto il Bartsch (Chrest. 6, Gloss.) traducono per « folle e male appreso »; ma qui a me pare che si debba intendere per fol: « sfinito, esaurito », per mal dueich: « incapace, privo di forze », se vogliamo dare a questo passo il significato che richiede. Sul valore di « mal dueich » in questo senso, cfr. anche Levy (S. W. II, 295) e Appel, Chrest. 6, Gloss.
7. pans cueich, in senso figurato; cfr. Rayn. Lex., IV, 405. Uscendo fuori di metafora il significato è chiaro: « sarei morto sfinito... ». Al Levy (S. W., III, 133) è riuscito oscuro questo verso.
8. esbatre: sollazzarsi, trastullarsi; combattere, anche, ma nel senso di lotta amorosa, giuochi di piacere ecc.... Questo è anche il significato di « esbatre » in ant. franc.; cfr. Godefroy. Io così qui intenderei, e mi sembra che il significato della intera poesia mi dia ragione.
10. qet. Levy (S. W. VI, 485) corregge « qes »; ma dato che « qet » si trova in antichi testi, si può lasciare; cfr. Brunel, Les plus ancienes chartes en lang. prov., Paris, 1926, n. 105, riga 4, 5.
11. somosta « avvertimento » (cfr. Bartsch, Chrest., Gloss.) che significa, poi, « per la maniera come vi siete comportata; oppure, per la prova che m'avete offerta... ». Qui il possessivo si riferisce alla persona che fa l'azione; su questa costruzione, cfr. Tobler, Verm. Beitr., II, n. 10; Stroński, Elias de Barjols, p. 79 e Jeanroy-S. De Grave, Uc de S. Circ, p. 195, n. 45.
12. Levy (loc. cit.) mette un punto interrogativo dopo questo verso. Io darei a « un iorn » valore avverbiale, traducendolo per « mai ».
16. posta « parte, posizione »; cfr. Bart. Chrest., Gloss. e Levy, S. W. VI, 485.
17. lota « pesante »; cfr. Rayn. Lex., IV, 102.
22. pelota « palla »; cfr. Rayn. Lex., VI, 541. |