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Blasi, Ferruccio. Le poesie di Guilhem de la Tor. Genève - Firenze: Leo S. Olschki S. A. - Leo S. Olschki, 1934.

236,002- Guilhem de la Tor

13. Sull'omissione di e che unisce più epiteti, cfr. Appel, Prov. Ined., XXX.
 
17. e doncs serve a introdurre una interrogazione; cfr. Coulet, Montanh., XI, 34.
 
20. o eu « si ». Talora, come in questo caso, ad o, oc si fa seguire il pron. eu per dar maggior forza all'affermazione; cfr. Appel, Chrest. 6, Gloss. e Levy, S. W. V, 458.
 
36. erebutz per ereubutz « trasportato di gioia » è il p. p. d'un verbo erebre, non usato, sembra, negli altri modi; cfr. P. Meyer, Flamenca 2, 348 e Crescini, Manualetto 2, p. 156, n. 3. Si vedano di ereubut alcuni esempi in Stroński, E. de Bar., p. 68, n. 9. La forma « erebut », che sarà rifatta sul tema del presente, è molto meno usata dell'altra, ed è lezione da non preferirsi. Noi l'abbiamo rispettata per essere fedeli ai due mss. che s'accordano in questa lezione. Cfr. pure Rayn. Lex., III, 138 e Levy, S. W. III, 118. Si veda il « senhal » Mon Ereubut, di P. Raimon de Tolosa (Ed. Anglade, Ann. du Midi, XXXI, 1919, VI, 50).
 
57-59. cfr. Rayn. Lex., V, 404.
 
65-69. Cfr. Levy, S. W. IV, 184.
 
68. e: e tuttavia, pure ecc.... Cfr. Levy, Bert. Zorzi, p. 88 n. 10 e Tobler, Dies dou vrai aniel, 158 a cui già rimandava Coulet, Montanh., p. 91, n. 11-13.
 
68-71. Un concetto molto simile si trova espresso nei vv. 18-24, IV.
 
78. m'atur. Il Levy (S. W. I, 99) riporta molti passi con l'impiego di questa espressione.
 
79. e·m meillur « mi miglioro, amando, e cioè: mi perfeziono e cresco di pregio »; cfr. Appel, Chrest. 6, Gloss.
 
82. cobitz « accordata; data in premio » ; così Bertran de Born: « Na Tempra, jois m'es cobitz — Qu'ieu n'ai mais que s'era reis» (ed. Stimming, XXXVIII, 89).
 
83. Tra le due lezioni, aizitz di D e auzitz di I, io propenderei per la prima, come la più rispondente, a parer mio, a l'espressione del passo: essa ha un significato molto affine a cobitz e ne rafforza il concetto.
 
88. In italiano meglio il futuro.
 
89. c'ella = s'ella... agues. Notasi il sogg. in luogo del più comune indic. (avia). Però si potrebbe anche leggere « cella... agues ».
 
93. Sulla irregolarità nella costruzione delle frasi condizionali, cfr. Coulet, Montanh., p. 107, n. 7. — de ioi blos. In Lanfr. Cigala abbiamo « de rire blos »; cfr. Bertoni, I Trov. d'It., p. 156.
 
101. Giovanna d'Este, sposa di Azzo VII.
 
103. de = en; cfr. Rayn. Lex., III, 16, n. 7.

 

 

 

 

 

 

 

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