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Blasi, Ferruccio. Le poesie di Guilhem de la Tor. Genève - Firenze: Leo S. Olschki S. A. - Leo S. Olschki, 1934.

236,003a- Guilhem de la Tor

5. Verso aggiunto dal Kolsen, perchè mancante, come appare dalla struttura metrica della strofa; cfr. Kolsen, Dicht. d. Trob., op. cit., II, 131, n. 5.
 
6-7. La correzione è dell'Appel, Literaturblatt, (1917). 399, n. 28. Il Kolsen (l. cit.) considerava entrar come un verbo in un senso molto affine al latino intrare, secondo è registrato nel Georges, e interpretava: «... sind in allen den vollendeten Vorzügen wirksam... ».
 
9. adezar. Ho preferito tradurlo transitivamente, ma può anche essere intr.; cfr. Appel, Chrest. 6, Gloss. e Kolsen, l. c. n. 9.
 
16-22. Locuzioni di questo genere sono frequenti nella poesia cortese; cfr. Stroński, El. de Bar., 42, 3.
 
26-27. lanza d’amor. Reminiscenza classica del mito di amore; sulle origini e sull' uso della parola « lanza » cfr. Rayn. Lex., IV, 18 e Levy, S. W. IV, 320.
 
44. en suffren potrebbe essere un participio presente adoprato come sostantivo in maniera da divenire, in questo caso, sinonimo di « nella pazienza ». Vedi di questi esempi in Stimming, Bert. de Born, p. 256 e Coulet, Mont., p. 114, n. 9.
 
46. cfr. Sordello (ed. De Lollis, XXXVI, 3 : « Vos manda sel ses cor galiador » e Rambertino Buvalelli (Bertoni, I trov., X, 7): « Con l'am senz cor galiador ... »; quest'ultimo ricorda più da vicino il verso 49 : « vos am e ses cor trichador ».
 
53-54. Appel (loc. cit.) propone di considerare maire « più grande », come un attributo di estelaire; in quanto a quest'ultima parola, evidentemente scorretta, egli si domanda, ma non senza qualche dubbio, se non sia il caso di leggere escelaire (escelar) che vuoi dire « illustrare, istruire ... ». Io non sarei, però, alieno dal rimanere alla interpretazione del Kolsen, anche perchè un maire, nel significato di « fonte, origine ... » l'abbiamo, già trovato in G. de la Tor (VI, 37): « que vos m'es maire de tot be ».
 
56. se virar « s accarsi », ma col significato di « mostrarsi infedele »; cfr. Levy, S. W. VIII, 795.
 
61. Dopo e bisogna sottintendere un faire: « e fare in maniera che ... » ; cfr. Kolsen, loc. cit., n. 61.
 
68-72. Un eguale pensiero troviamo nei seguenti versi d'El. de Barjols:
 
Mas vuelh en vostra sospeisso
estar que si d'autra jauzia ...
(ed. Stroński, p. 37).
 
75. Locuzione famigliare all'autore; cfr. VI, 20.
 
77 e 83. Selvaggia e Beatrice d'Oramala, figliuole di Corrado Malaspina; vedi commento XIV.

 

 

 

 

 

 

 

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