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Bertoni, Giulio. I trovatori d'Italia. Modena: Editore Cav. Umberto Orlandini, 1915.

281,010- Lamberti di Buvalel

5. E·ls auzels. Ms. el auzels. È chiaro che potremmo anche correggere e·l auzel; ma il nostro emendamento coglie più probabilmente nel segno.
 
8. C'è un pleonasmo pronominale (v. 9 de zo), che si potrebbe evitare leggendo metrai me. Il cod. ha chiaramente: metrai m¯.
 
10. Que bon chantar fara oimai. Si cfr. Alb. De Sisteron (ms. O, n. 58, 1): Bon chantar fai al gent temps de pascor, — Qan li auzel chanton fan dousamen. Guilh. Fig. 1, 39: Ez ad aital conquist fai bon venir. Vedasi Levy, III, 384, il quale cita anche esempi di fai bel seguito da un infinito, e interpreta giustamente «es ist gut zu ...». Vedasi anche Stimming, Bertr. de Born¹, p. 243 e Jeanroy-Salv. de Gr., Uc de Saint-Circ, p. 198. Per l'ant. francese, cita vari esempi di siffatta locuzione il Tobler, Vermischte Beiträge, I², 216-217, per es.: Mes or nos feroit buen savoir, Quel part nos devrons cheminer Guil. d'A. 1754; moult y feroit bon estre Aye, 58, ecc. Vedasi anche: Ebeling, in Arch. f. d. St. d. n. Spr. u. Lit., CIII, 420, il quale cita altri esempi provenzali e francesi e nota lo stesso uso in italiano (p. es. Dod. conti mor. 114: che in onferno si fae malo andare) e in catalano (Bosch Callita 144: Al estiu hi fa bon estar per lo regalat y fonts abundants que’l rodejan).
 
11. pensius e marriz. Locuzione abbastanza frequente. Cfr., per es., il v. 1 del testo n. XLVI (L. Cigala): Pensius de cor e marritz.
 
19-20. Lo Stimming, Zeitschr. cit., p. 227 vorrebbe leggere: Fol, tu qe diz — Per cui aven? E·us o dirai. Non so se questa lettura sia preferibile alla mia.
 
23. es. Ms. e, riprodotto tale e quale dal Casini; ma meglio giova ristabilire la forma prov. es, poiché e non potrebbe essere considerato, in ogni caso, che come uno degli italianismi dovuti al copista di D. È impossibile che Rambertino abbia scritto e per es. I suoi ibridismi sono di altra natura.
 
29. los gratz. Dopo che le donne hanno accolto le graziose proteste dei valenti, li abbandonano. Ecco ciò che il poeta vuol dire.
 
30. al. Il Crescini, p. 338 ha lah. Egli intende lag (lait). A proposito di mal estai, cfr. il nostro testo LVI, 27: mal estera.
 
42. ders Part. pass. di derdre. Levy, II, 105, col. 2.
 
44. enriquir. Notisi il senso: «rallegrare, avvantaggiare» o simili.
 
45-46. Si potrebbe anche leggere viran (3.ª pers. plur.) anzichè viram. La frase mesclar tornei ricorre anche in Bertr. de Born. Bertoni, Ramb. Buvalelli, p. 64.
 
62. n'Elias. Si tratta probabilmente di Elias Cairel. Vedasi questo vol. a p. 54. A proposito dell'ultimo verso, v. a p. 55.

 

 

 

 

 

 

 

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