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Bertoni, Giulio. I trovatori d'Italia. Modena: Editore Cav. Umberto Orlandini, 1915.

457,036=310,003- Uc de Sant Circ

1. Alais de Vidallana. È la sposa di Cavalcabò, signore di Viadana, dal quale si allontanò nel 1234, accusandolo di aver tentato di avvelenarla, per rifugiarsi presso la sua famiglia. Bergert, Die von den Trob. gen. o. gefeierten Damen, p. 80.
 
4. mantener ha qui il senso di «proteggere». Si sa che la protezione di un trovatore non si estrinsecava che nelle lodi o nelle lusinghe che poteva elargire a una donna con i suoi versi.
 
7. onrat m 'a. Il ms. ha oran zai. Jeanroy e Salverda de Grave, Uc d. S.-C., p. 129 correggono oranz ai («j'ai [pour me protéger], dans le pays de Brescia, dame Donella»), ma questo oranz non mi sodisfa, nè credo possa accontentare del tutto gli stessi editori di Uc. Mi permetto perciò di ritoccare la lezione del codice, leggendo onrat m'a, tanto più che al v. 23 si dice di Donella: car vos onret e il poeta è alla corte di Selvaggia (vv. 10-12; 22-24). Quanto alla formazione Breissana (il paese di Brescia), si cfr. Mantoana (Sordel fo de Mantoana De Lollis, Sord. p. 247 e in Uc de Saint-Circ «Mantoana e Verones» ediz. Jeanroy - Salv. de Grave, XXIV, 20). Del resto, si ha Bresaina e Breisana in Guilhem de la Tor, nella Treva e nel suo sirventese contro «Porc-Armat di Cremona». Restori, in Rend. Ist. Lomb., 1892, p. 307.
 
8. Donella. Questa forma, anzi chè quella comunemente adottata Adonella, preferiamo il Torraca, Donne ital. nella poesia prov., p. 42 n. 1 ed io (Giorn. stor. d. lett. ital., XXXVI, 16, n. 4). Per questa questioncina, vedasi ora: F. Bergert, Die von den Trob. gen. o. gefeierten Damen, p. 86, n. 4. Intorno alla locuzione qe·s fai a totz plazer cfr. la nota al v. 22 del testo n. IV.
 
10. Salvaga. È Selvaggia d'Auramala. Bergert, Op. cit. p. 85. Fiorì nel 1220-1230 circa.
 
11. l’onramenz (ms. loniamenz) è una correzione altrettanto facile, quanto sicura.
 
16. auetz del ms. non dà senso. Deve trattarsi d'una svista del copista per aver.
 
19. Ms. no uos, ma la misura del verso impone l'emendamento no·us.
 
22. n'a. Il ms. ha aura (non avia, J.-Salv. d. Gr.) e la correzione si impone. S'intende che essa si trova già in Jeanroy-Salv. de Grave, la cui traduzione del componimento abbiam tenuta sott'occhio mentre facevamo la nostra.

 

 

 

 

 

 

 

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