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De Bartholomaeis, Vincenzo. Poesie provenzali storiche relative all'Italia. Volume primo con ventiquattro silografie. Roma: Tipografia del Senato, 1931

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461,164a - Anonyme

24. È nota l’opposizione che Alfonso X trovava presso parecchi dei suoi a cacciarsi nell’avventura di una guerra per l’acquisto della corona imperiale contre il suo competitore Riccardo di Cornovaglia (vedi su di essa opposizione J. DE MARIANA, Historia general de España, to. I, p. 658 sgg. ; J. D’ORLÉANS, Histoire des Révolutions d’Espagne, to. I, p. 512). 

36. Allude probabilmente l’A. al patto intervenuto tra Luigi IX e Giacomo I, nel 1258, circa la controversia esistente tra le corti di Francia e di Aragona per i diritti da ciascuna di esse vantati sopra le terre di Guascogna, fra le quali Tolosa e Carcassona. V. Acta Sanct., XXV aug., p. 458. 

40. fieus] Saranno i possedimenti che l’Inghilterra reclamava in Francia. La pace fu conchiusa l’8 maggio 1258. Vedi MATTH. PARIS., Hist. Angl., p. 657; Acta Sanct. cit., p. 459. 

51–2. Manfredi, cui, in seguito alle sue seconde nozze con Elena, figlia di Michelicio, despota d’Arta, erano state recate in dote da costei l’isola di Corfù, Vallona, Chimera, Sobuto, Butrinto e parecchie altre terre della costa epirota (1259, giugno 2), alleato del suocero e del principe di Morea Guglielmo di Villehardouin, dové accorrere, pochi mesi dopo il matrimonio, in loro aiuto contro l’imperatore di Nicea Michele Commeno Paleologo, reggente di Costantinopoli. Intervenne con una flotta poderosa e con tremila tra fanti e cavalieri, al comando dell’ammiraglio Filippo Chinardo. Ma le forze alleate, tradite sul carapo da’ Greci, furono sconfitte a Castoria, nel dicembre del 1259. Manfredi vi perdette quasi tutte le sue truppe. Gli avversari rivolsero allora gli sforzi a scacciare i Latini da Costantinopoli, che cadde nelle loro mani il 25 luglio del 1261. Il despota d’Arta tornò alle ostilità, e Manfredi non mancò di mandare in suo soccorso altre genti per ben due volte. Queste riportarono piú volte la vittoria sopra quelle del Paleologo. Gli episodi di questa guerra d’Oriente, taciuti generalmente dagli scrittori latini, son narrati da’ Greci ed egregiamente lumeggiati da G. DEL GIUDICE (La famiglia di re Manfredi,2 Napoli, d’Auria, 1896, p. 14 sgg.). L’allusione del trovadore ad ostilità di Manfredi contro i Greci si riferisce manifestamente a’ preparativi che il Re di Puglia andava facendo per la nuova spedizione, dopo la caduta di Costantinopoli, visto che essi sono posteriori alla vittoria dei Ghibellini in Toscana, ossia a Montaperti (4 settembre 1260). 

55. Credo abbia colto nel segno F. TORRACA (La lirica ital. nel Duecento, Bologna, Zanichelli, 1902, p. 337) nell’identificare questo conte Bertolmieu col conte Bartolomeo d’Anglano, detto «Simplex», fratello di Giordano, il vincitore di Montaperti. Era congiunto di Manfredi, perché della famiglia Lancia. Nella battaglia di Benevento, militava nella secondo schiera di Manfredi e fu fatto prigioniero con Giordano (vedi A. UNGARI, Descriptio victoriae a Karolo Provinciae comite reportatae, in Mon. Germ. Hist., Script., XXVI, pp. 576, 578; BÖHMER-FICKER, Reg. Imp. nn. 4700, 9653, 14373).

 

 

 

 

 

 

 

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