38. Comte de Artes] Roberto I d’Artois, fratello di san Luigi e di Carlo d’Angiò, detto il Buon-valente, nato nel settembre del 1216, investito nel 1237, crociato nel 1248 (U. CHEVALIER, Biobibl., s. v.). Morí nel 1250, l’8 febbraio, a Mansurah, in uno scontro co’ Saraceni, da lui stesso imprudentemente provocato. Scriveva san Luigi dando alla corte di Parigi l’annuncio dell’avvenimento: «Saraceni, cognito eorum inconsulto processu, resumptis viribus, irruentes in eos et circumvallantes undique, oppresserunt eosdem [cioé i Crociati]: ubi facta est nostrorum strages non modica baronum et militum . . . Ibi etiam illum praecordialem et praeclarum fratrem nostrum recolendae memoriae Atrebatensem comitem, temporaliter amisimus» (Acta Sanct., XXV aug., p. 422).
40. Il LEVY legge: «que N’Ainaut fes», prendendo «Ainaut» per nome di persona, e dichiara (p. 287) di non comprendere l’allusione contenuta in questi versi. A me non par dubbio si abbia da leggere «en Ain.», ché, trattandosi di una persona, dovremmo avervi «Ainautz» come soggetto di «fes». Si tratterà di un qualche episodio, che a noi sfugge, della guerra del Hainaut, alla quale, com’è noto, Carlo d’Angiò aveva partecipato come alleato della sorella Margherita.
60. Degli stessi sentimenti del partito filo-aragonese era stato portavoce Guilelm Montanhagol poco dopo le nozze di Carlo con Beatrice:
S’eras lo Reys nos desreya
D’Aragon, trop fai d’estinensa.
(Ger per malvestat, in COULET, Guill. Montanhagol, p. 96). E si veda anche MILÁ Y FONTANALS, De los trovadores en España, p. 175 sg.
65. Il Levy propone: «fals Engles»; ma tale restituzione cozzerebbe contro la storia e contro ciò che l’autore stesso dice di Odoardo d’Inghilterra a’ vv. 85 sgg. Non è contro gli Inglesi che dovrà mostrarsi il valore dell’Infante di Aragona, sí bene contro i Francesi; e io integrerei «Franses», se questa parola non occorresse già in rima al v. 52.
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