a10 b10 a10 b10 b10 c10’ d10 d10 c10’
Maus, Peire Cardenals Strophenbauin seinem Verhältnis zu demanderer Trobadors, in Stengels, Ausg. u. Abh., V, Marburg, 1884:107, 325. Nello stesso metro son composte le 461; 138, 241.
v. 1. amors. Non ci meraviglieremo delle rime in -ors, -os (cfr. vos, amoros della str. III), come di un fatto che accade disovente nella poesia francese e provenzale. L’r dinanzi a consonante veniva quasi a scomparire nella pronuncia (cfr. -ers, -es; -arda, -ada; Stimming2, B. v. B., p. 175).
v. 2. dal be. In questo componimento si avverte più voltelo scambio di da per de. Questa grafia non è ignota a certi testi provenzali. Cfr. Bartsch, Chrest., 100,11; 232,30. L'uso frequente della prep. da è pur stato osservato dall'Appel in Peire Milon (Poés. inéd. tirées d. ms. d'Italie, 1896, pp. 98-99). Esempi frequenti si riscontrano anche in Poés. rélig. pubblicate dal Levye in Flamenca. Così pure in Appel, Chrest., 4,235; 116,52.
v. 4. ten. Nel codice di Bernart Amoros leggevasi forse: tē, che il copista di a ha risolto per tem. E nota in provenz. la frase tener pro a alcu. Si cfr. B. d. Ventadorn, Quant vey, v. 29: pus vei qu'una pro no m'en te (Appel, Prov. Chrest., p. 57), ecc.La correzione mi pare adunque sicura.
v. 8. de dever. Io qui intendo: daddovero, da senno. De dever = per dever, ecc. è esempio di espressione modale (Meyer-Lübke, Rom. Gram., III, pp. 506-508). — O dobbiamo intendere: e fai nom de dever (Giorn., cit., 461)?
v. 10. amics. Per ciò che riguarda la flessione del vocat. in provenzale cfr. Beyer, Die Flexion des Vocativs im Afrz. u. Prov .,in ZRPh.,VII, 39-44.
v. 12. cern. Il verbo cerner, cernir manca in Rayn., Lexique. Compare invece in Levy (Sup.-Wört.), «durchsieben». Mistral,Dict., s. v., cerne, cerni.
v. 22. azautimen. Ms. azautramen. Essendo necessaria una correzione, lessi addirittura: azautimen (Rayn., Lex.. I, 161; 1,2), per quanto avessi potuto mantenere azautamen.
v. 22. de lai. Non di rado trovasi nella poesia provenzale un avverbio di luogo tener le veci di un nome di persona. Stimming2, B. v. Born, p. 189. Cfr. 24,13: sui tengut per fi amic, lai on es ma volontatz. Bene spesso si adoperò loc:
. . . non es maier foudatz
comamar fort en luec desavinen
(L. Gatt. e B. Calvo, XII, str.VII,51)
en avol luec s'es messa vostra amors.
(S. Doria e L. Cig. III, str. IV, 27). |