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Bertoni, Giulio. I trovatori minori di Genova. Dresden: Gesellschaft für Romanische Literatur, 1903

282,001b=436,001a- Lanfranc Cigala

a10’ b10 a10’ b10 a10’ b10 a10’ b10 a10’

Maus, 103, 212. Ramb. d'Eiras, 1; Bertr. Carb., 50; Blac, 10; Uc d. S. Circ, .36; N. d. Turin, 3; Simon Doria e Albert, 2; Alb. Malasp. 1.

v. 20. sos bels acuillimenz. È usato il plurale perché acuillimen entra nella categoria di quei vocaboli che indicano «festività» e che si presentano generalmente nella forma del plurale. Si cfr. Meyer-Lübke, Gram., III, 143.

v. 23. mai. Per ciò che riguarda la forma mai per mais, cfr. Schultz, Le epistole cit., p. 100. — qe accus.; ma non sarebbe impossibile qi = cui.

v. 29. que mil aitanz, es plus grazitz lo dos. L'errore del ms. è evidente; ma non altrettanto evidente n'è la correzione. Spero tuttavia che la mia congettura non sia lontana molto dal vero. Per la frase: mil aitanz, si cfr. De Lollis, Sord., p. 250, II, 16. Aitan è di regola trattato come sostantivo dopo i numeri cardinali. Un altro esempio di mil aitanz ci offre Cercamon (Mahn, Jahrb., I, p. 96).

Aquest'amor non pot hom tan servir,
Que mil aitanz no doble'l guizardos.

v. 32. n'escars. La regola è che ni non subisce elisione. Cfr. A. Pleines: Ausg. u. Abh. L, p. X. Innanzi ad i però qualche volta si trova elisione. Cfr. Levy in Literaturblatt, 1886, col. 504, cfr. anche Schultz: Le epist. cit, p. 96-97. Un solo esempio di n' dinanzi a vocale che non sia i è dato dal Levy in op. cit. l. cit. Ora si aggiunge un secondo esempio sicuro.

v. 35. pos. Qui ha senso di «poiché». Tale significato ha anche non di rado mas (Kolsen, G. de Born., 106, I, 20).

v. 40. a lauzar, ms. alanz ar. Non esito a correggere: a lauzar, attribuendo al verbo faire a... quel valore, che il De Lollis rende con «essere da» (Sord., 275, XIX, 20) e concordemente l'Appel, Chrest. (Gloss.) con «geeignet sein zu...» Agli esempi di Sordello si aggiunga il seguente di R. Vidal, Razos de trobar, in Appel, Chrest., p. 195: «car una de las maiors valors es, qui sap lauzar so que fai a lauzar, et a blasmar so que fai a blasmar.

v. 41. es. Il Levy mi propone un fai in luogo di questo es.

v. 51. È mia congettura. Il verso, quale trovasi nel codice, è difettoso di una sillaba.

 

 

 

 

 

 

 

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