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Cura Curà, Giulio. Le canzoni del trovatore Uc de Pena. "Critica del Testo", 10, 2 (2007), pp. 9-45.

456,001 - Uc de Pena

MANOSCRITTI: A c. 167v (Hugo de Pena); D c. 80v (Ugo de Pena); F c. 42r (Ugo de Penna. Cora qe.m desplagues amors) (1); I cc. 140vb-141ra; K c. 126va-b; T c. 175r-v (Guillem Ademar); a¹ p. 345 (En Uc de Penna).

DISCUSSIONE DEI TESTIMONÎ. Complessivamente concorde e corretto il testo offerto da AIK, con due errori che potrebbero confermare il noto raggruppamento IK (l’omissione di bel 7; chauzir 21, del tutto inadatto al contesto), mentre non significativa è la variante que tal 5 (il verbo chauzir regge sia il complemento oggetto che en + sostantivo (2), ma può anche trattarsi di omissione poligenetica di un titulus); presentano inoltre sviste e lezioni proprie ciascuno dei codici, A (ripetizione di sas 15; errore di grammatica los 24; variante adiafora Seign’en 49, contro Seigner di tutti gli altri mss.), I (vostre cor 45) e K (saup 27, dove è richiesto un presente; ripetizione di mais 28; errore di grammatica la 33). A questo gruppo pare accostarsi anche F, la cui testimonianza è limitata alla quarta cobla, per la quale è peraltro portatore di una lectio singularis al v. 30: Qe mon corage l’auses dir (con Qe come IK, mentre A ha Q’ieu). IK presentano anche un errore comune con T, no·l 20, che può ben essere poligenetico, per omissione di -s flessionale. Il ms. D ha un numero contenuto di proprî errori (laie grazir 6; Anc 14; omissione del v. 46; alcune scorrettezze nella declinazione: sa 15, cor 18, vostre cor 45) e varianti adiafore (montar 16, empaubrir 38, c’ames 40, entres 41), mantenendosi piuttosto vicino al gruppo AIKF. Si presenta invece assai ben caratterizzato T, anzitutto per il numero consistente di errori: omissioni (son 26 e l’intero v. 47), errori di declinazione (sas 4, uogll 16, Amor 21, n’Andrieu 24, al 36, Dieu 49, li 51), dimenticanza di un titulus (seblant 7), contravvenzioni alla rima (paurs 9; d’onors 29, che è anche errore di ripetizione dal verso precedente; amoros 41; ricor 44) e altre lezioni palesemente erronee (onglefer 33, ai 51, satç 52, oltre a m’avenc 14, dove la concordanza verbale richiede un presente); vi sono poi varianti di T che, anche se talora corrette per la grammatica e il senso, generano però ipermetria (cella 8; E·m degra ben 25; non ai talen 27; C’un gioi me deges venir de vos 48, che ha tutta l’aria di una glossa mirante ad esplicitare il senso di dos) o ipometria (don’ 39, comunque difficilmente accettabile per dompna degli altri codici, data un’inconsueta elisione davante a iniziale consonantica; se totç turmen 43, con dimenticanza di -s finale della preposizione e errore di declinazione nell’aggettivo). Al posto dei vv. 37-38 presenta inoltre un solo verso, probabilmente per saut du même au même, con in più l’innovazione genericizzante gient: «Don feis mainta gient epaubrezir», seguito da uno spazio destinato ad un altro verso. Rimane un piccolo gruppo di varianti adiafore: Si fai 5; qe la nuoc 13; lo vir 17 (che richiede la dieresi in lai per rispettare il metro); vëi 18; C’aisi·n 44. Anche il ms. a¹ dimostra caratteri ben specifici, tanto in termini di errori: fez 3, Ses fal 5, enojos 8, maint 37, omissione di fin 30 (verso aggiunto in interlinea); quanto di varianti adiafore: l’en dei 6; del 7; temorz 9; s’en greva ma dolors 12; E lai gardon 19; Qe 20; non me 21; Non 22; qe 23; La bella 26; q’eu 27; Qan dissest q’ieu estes 40; Si me 44; è inoltre omessa la tornada. Decisamente scarse le possibilità di creare raggruppamenti tra gli ultimi tre codici: DT hanno in comune una sola variante adiafora poco significativa (d’un 7), oltre due errori di declinazione potenzialmente poligenetici: (l)l’esper 10, mainz D - mantç T 14. Ta¹, oltre alla variante poligenetica Qe·n 8 (errato scioglimento di un titulus nell’antigrafo), hanno in comune un errore al v. 3: totz sos comandamens, lezione che, pur accettabile per senso e sintassi, contravviene alla rima (-en). Più interessante la lezione comune a DTa¹ al v. 13: re(n) dormir. Date tutte queste premesse, si sceglie di pubblicare il testo di AIKF, adottando A come base per la grafia.

 

Note:

1. Per le copie di F (edito in trascrizione diplomatica da E. Stengel, Die provenzalische Blumenlese der Chigiana, Marburg 1878) cfr. F. Zufferey, Recherches linguistiques sur les chansonniers provençaux, Genève 1987, p. 4 n. 14. ()

2. Cfr. G.M. Cropp, Le vocabulaire courtois des troubadours de l’époque classique, Genève 1975, pp. 184-85. ()

 

 

 

 

 

 

 

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