Mss.: A 191v²-192r¹, C 142r¹-², D 124v¹-², F 73r-v, I 180r¹-², K 165v.
La razo relativa a questo testo, contenuta in FIK, è pubblicata da J. BOUTIÈRE - A. H. SCHUTZ, Biographies des troubadours..., éd. refondue... par J. BOUTIÈRE avec la collab. d’I. M. CLUZEL, Paris 1964, pp. 98-102.
Ho già dato un’interpretazione della tradizione ms. All’interno della famiglia DFIK (dove IK valgono, come di regola, per una sola testimonianza) non si può attribuire valore congiuntivo alla mancanza in DF della tornada, perché la tornada può ben cadere in modo indipendente; nemmeno ha valore congiuntivo la presenza in FIK della razo, perché non è dimostrabile che testo e razo appartengano alla stessa tradizione (anche a non voler attribuire importanza al fatto che in F la razo precede testo, in IK lo segue, sebbene anche il testo della razo di IK appaia scritto per essere anteposto al sirventese). Può invece avere valore congiuntivo di DIK al v. 20 et Armagnacs pere·l seigner d’Aics (il conte d’Armagnac è il Bernart già citato nel v. prec.; può valere come separativo di F contro DIK), mentre al v. 21 l’ipermetria causata da i aura per aura, dove i è inutile, è recuperabile con una sinalefe.
In caso di opposizione fra DF e IK, la lezione del subarchetipo dev’essere quella di DF; quindi castel o chastel, non chaslar, al v. 36, e no voill, non mas no voill al v. 37, lo joves reis, non lo reis joves al v. 38. La concordanza tra IK e AC puòvoler dire che la contaminazione giàsegnalata fra A e IK ha agito nei due sensi.
La grafia a testo è quella di K, dove la lezione di questo ms. non è rifiutata. L’apparato registra tutte le varianti ad eccezione di quelle puramente grafiche o fonetiche; queste sono ugualmente registrate quando si tratti di parole in rima, di antroponimi e di toponimi, con esclusione però anche in questi casi delle semplici oscillazioni grafiche g- / gu-, q- / qu-, nh / gn / ngn / ign (per [ñ]), lh / ll / ill (per [l’]), -s- / -z- (per [z]), -tz / -ts / -z e tra consonanti scempie e geminate. |