I. Una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette e otto volte m'avvenne, l'altrieri, di combattere con la mia albergatrice, tutta una notte; e mi sarei trovato sfinito e in male arnese, per la fede di cui sono debitore a Dio, bel fratello, fino al punto che sarebbe tutto il mio pane cotto (esaurita ogni mia risorsa), se avessi voluto continuare a sollazzarmi.
II. E non vi crediate, bella albergatrice, ch' io mai ritorni qui quest'anno, giacchè per il vostro avvertimento (ricordo), non posso mai star meglio; chè anzi, l'altrieri, mi giraste tanto intorno, tanto che mi scaldaste il lato: non credevo mai veder giorno, così mi dolse nella parte.
III. Signora albergatrice, voi non siete affatto pesante, ben lo riconosco al montare: se non mi tenessi alla [vostra] veste, non potrei mai starvi sopra, tanto in alto mi faceste sollevare, come s'io fossi una palla. Fa male cavalcare continuamente . . . .