I. [Guiraut]. Falco, amate più di qualunque cosa una bella dama, e sapete con certezza che ella ama altrettanto voi, ma non potete avere altro; oppure ne fate tutta la vostra volontà non amato, sapendo che a lei dispiace. Scegliete senza sbagliare quale partito più vi aggrada.
II. [Falco]. Accetto la sfida, Guiraut, ma il primo argomento vale di più, a mio giudizio; e benché io non ne abbia altro vantaggio, amo di più del mio stesso braccio colei che, se ne ha la possibilità, mi concederà ciò che a me piace. Vi ingannate con l'altra, perché, secondo me, si comporta così per timore.
III. [Guiraut]. Avete scelto scioccamente, come un vile privo di desiderio, perché volete essere innamorato senza speranza, e ve lo fa fare la debolezza. Preferisco, con tormento, sottomettere alla mia volontà colei che mi piace, piuttosto che, senza joy, godere della sua benevolenza.
IV. [Falco]. Preferisco rallegrarmi della prima, pur tormentato dalla sua bellezza, che amare tristemente l'altra, per cui io ve la lascio completamente. Come potete trattenerla? È addolorata quando l'andate a trovare, e la vostra compagnia non le piace; anzi in lei per voi nasce cruccio e rancore.
V. [Guiraut]. Colui che, pur nel tormento, può soddisfare la voglia di ciò di cui è desideroso, non risulta manchevole di alcunché; e amare senza buona speranza, e il tormento e il dispiacere, teneteveli, perché io ho deciso che il disgusto altrui non affligge il mio piacere.
VI. [Falco]. Se tormentato siete insoddisfatto con colei che amate perfettamente, ella poi non vi riterrà valente, perché verso Amore non siete prode; nei suoi riguardi fate il contrario del dovere, che si vuole sostenere con joy. Vi piace la tristezza, purché ne abbiate profitto; io voglio intelligenza d'amore con piacere.
VII. [Guiraut]. La sofferenza dà più valore al mio partito che al vostro in verità, per cui siete folle se per questo vi giudicate nel giusto. Esorto don Miquel a sconfiggere il maggior errore.