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Italiano
Maria Pia Betti

I. [Guiraut]. A don Miquel di Castilho e a Codolet domando se al perfetto amante deve dispiacere o piacere se la sua dama gli lancia uno sguardo indifferente davanti a tutti gli altri, mentre in privato glielo manda volentieri, ma non gli concede niente di ciò che lo tormenta.

II. [Miquel]. Guiraut Riquier, non è bene che in amore vi sia inganno, perché uno non può avere il proprio vantaggio dalla sua amata con falsa apparenza, e vi dico che non mi è gradito il suo amore né il suo sembiante villano, né il sorriso sciocco è fatto volgere in gaio. Non mi piace, anzi mi turba, l'amore che tormenta.

III. Codolet. Guiraut Riquier, mi piace molto esprimere cantando il mio parere sul bell'argomento che voi mi presentate. Se la mia dama, che è di bell'aspetto, mi guarda con falso sembiante, accetto volentieri il suo sguardo in privato, sebbene l'amore che mi tormenta mi faccia uscire di senno.

IV. Guiraut Riquier. Non vi intendete certo abbastanza d'amore, anzi dite una cosa molto errata, Miquel, senza rendervi ben conto, per cui non ve ne domando niente. Allo stesso modo sbaglia Codolet, però non tanto malamente, perché approva lo sguardo in privato, ma quanto alla questione da affrontare non mi spiega niente.

V. Miquel. Io vi ho esposto il ragionamento, Guiraut, secondo la mia opinione, e voi mi sfidate con l'ingegno vostro che avete grande, perché io parlo molto, se mi s'intende, della questione contenuta nella vostra proposta. Se l'essere amato non gli ha donato il joy, ben raccomando all'innamorato che si ricreda su colei che desidera.

VI. Codolet. Guiraut Riquier, sì e no vi posso dire a mio avviso, ma ora ho scelto il mio partito riguardo a ciò che domandate: se è perfetto l'amante che corteggia la nobile signora competente in amore, che l'abbia guardato come un amico intimo, ella gli accorda con cuore sincero il joy che lo tormenta.

VII. Guiraut Riquier. Miquel, con il ben argomentare pensate di coprire l'errore, e Codolet, che sbaglia, la verità, ma il Vicario veda quale dei due è più fuor di senno.

VIII. Miquel. Guiraut Riquier, non mi pento per il vostro sovente biasimare, né ho falsato ciò che è stato proposto, ma il mio pensiero si affida al Vicario perché lo esamini.

IX. Codolet. Per l'onorato Vicario valente voglio venire a prova, affinché dica scacco matto a colui che ha torto, Guiraut, e veda quale di noi folleggia.

 

 

 

 

 

 

 

 

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