I. [Guiraut]. Ho sentito dire, Bofilh, che sai poetare e fai cobbole; ma voglio sapere in breve per quale motivo canti: hai paura di qualcosa, o hai una dama che te lo fa fare? Oppure canti perché sei giullare, e per ottenere un compenso da chicchessia, oppure canti perché la tua fama aumenti? Perché il tuo canto vale, se hai una ragione per cui cantare.
II. [Bofilh]. Guiraut, io canto per rallegrarmi il cuore e per amore di colei che mi tiene lieto, e perché mi piacciono pregio, joy e giovinezza; ma di sicuro non canto per ottenere denaro, e certo non ne chiedo, piuttosto te ne darei, dal momento che a molti ne do per amore della mia amica, che è graziosa, nobile, gaia e distinta; e canto per lei, perché mi fa buon viso.
III. [Guiraut]. Bofilh, voglio domandarti un'altra cosa: poiché canti per amore e per dama e ti mantieni gioioso, dimmelo allora con certezza di quale religione [...] è; me ne dovrei astenere, perché non si conviene certo che un traditore in cui ci si imbatte si tenga sul nostro cammino, perché tutti i tuoi detti e tutte le tue azioni sono avversi a Gesù Cristo, dal momento che voi lo avete ucciso.
IV. [Bofilh]. Poiché tralasciate la questione d'amore per sermonare, lascia il parlare e vesti l'abito bianco, Guiraut, e poi sarà grande la disputa, perché certo la mia dama non vuole adorare la croce, e se in te fossero amore e cortezia, senz'altro non mi imputeresti come follia il dare del tu, dal momento che amore vuole che coloro che amano si diano del tu, per cui nessuno deve fare reclamo.
V. [Guiraut]. Bofilh, nessuno poté amare più fermamente di me né ebbe minore intenzione di sermonare, in modo tale che io trascuri l'amabile corteggiamento. Ma ho dovuto biasimarti per il fatto di dare del tu, e tu come un folle diffondi la tua follia, ché non ti spettava parlare di veste, o villano, però il giudizio tanto pregevole di quello di Opian [...]
VI. [Bofilh]. Abbandono la tenzone, che ormai non ti risponderei, perché la ragione ti viene meno e dici villania; e me ne astengo per il giudizio del mio signor Bertran, quello di Opian, che è in prospero stato d'amore.
VII. [Guiraut]. D'ora in poi non voglio né la tua risposta né la tua compagnia, perché il mio valore se ne accorcia ed il mio sapere, che era grande, ne è diminuito, dal momento che dopo la caduta del tuo ne è caduto un pezzo del mio.