I. Non appena mi reco in un luogo, qualcuno mi domanda: «Raimon Gaucelm, avete composto qualcosa di nuovo?» Ed io a tutti rispondo di buon grado, perché sinceramente ogni volta mi rallegro e mi compiaccio quando sento dire di me: «Questo sì che sa fare coblas e sirventesi!». E con questo non che io desideri che qualcuno al mondo mi doni dei vestiti, ché ne ho a sufficienza e so dove (prenderli).
II. Per questo provo gioia e grande soddisfazione, perché molte persone di valore mi fanno segno della loro ammirazione e lo manifestano in mia presenza, e io d’altra parte non ho mai guadagnato un castello, una fattoria o un manso, neppure il quarto di un clermontese, anzi mi costa cinquecento tornesi! Eppure di ciò non mi lamento, perché da ogni dove sento sempre più fare il nome del mio amico fraterno don Ramon.
III. Perciò chi dice che agiscono molto male quelli che donano, mente più di un falso lebbroso: perché chi dona è lodato ovunque vada e ottiene la benedizione da Dio, che regge e governa il mondo, perché senza donare nessuno è degno di merito. Ma il dono ha più valore quanto più è disinteressato, quando Carità suscita la generosità in un cuore ben disposto, là dove Pietà le fa da passerella e ponte.
IV. Ma nessuno io vedo, e mi dispiace, che inviti alla sua mensa un povero, e ne conosco molti che nei luoghi in cui vivono, s’acquattano — di più non fa un uccello col suo pasto! — E conosco prelati e proprietari terrieri e borghesi che ogni mese furtivamente si riforniscono di abiti e ciascuno poi zitto zitto vende i suoi vestiti di nascosto, ma nessuno io vedo che tenda la mano a un povero.
V. Non uno di questi fa certo il gesto di San Martino, che divise il suo mantello con un povero che camminava intirizzito! Ed è assai grave per me, perché son certo che una mostruosa carneficina sarà fatta di essi laggiù, nell’arsura del fuoco dell’inferno. E so bene che a loro non piace quando si rivela cantando la verità che li riguarda, ma io apprezzo ancor meno chi si esprime mormorando.
VI. Vai sirventese, percorri il retto cammino apertamente fino a mio fratello don Ramon Gaucelm, che è saggio ed ha un cuore saldo e leale, ben disposto a compiere le migliori azioni che uomo al mondo possa fare.