I. Ognuno piange il suo danno e il suo profondo dolore, ecco perché io piango nel mio cuore il mio buon signore che è morto. Dio la maledica la Morte! Che ci deruba in questo modo ogni giorno, che si porta via i migliori e quelli che si comportano con più saggezza, per cui noi tutti ne siamo gravemente menomati.
II. Ormai non potrò vedere la sua dimora senza subito commuovermi, dove conduceva sovente una vita fastosa degna della sua reputazione. Certo dovrebbe provare gran dolore chi gli era amico e a chi ritornano in mente i begli atti che compiva. San Michele, proteggetelo!
III. Lassù nella gloriosa terra dove sono i santi ― là Dio mi conceda salvezza! ― sul grado più eccelso è assisa la Vergine Maria, e a lei prego, per la sua generosità, che al nobile e pregiato messere Giraldo di Linhan, conceda la compagnia del barone San Giovanni.
IV. Il popolo di questo regno, per il suo gran valore, accoglie con onore quelli del suo rango, e li festeggia. Perché egli donava ed elargiva, e tutto quello di cui disponeva lo offriva in abbondanza, tanto che non c’era nessuno al mondo che gli somigliasse nel donare con tale larghezza.
V. Mai, borghesi o nobili, vedemmo un uomo migliore. Per questo si abbandonano alla profonda tristezza i suoi amici, disperati. Ma Gesù Cristo che lo voleva accanto a sé, lo ha preso il più bel giorno dell’anno, per questo son sicuro che si trovi là dove tutti i santi vanno.
VI. Preghiamo insieme Santa Maria, che ha sopra tutti (i santi) potestà, che gli sia amica e lo ponga accanto a San Fulcran.