[Peire Torat]
I. Guiraut Riquier, sebbene siate lontano da noi, vi chiedo consiglio e donatemelo brevemente: ho amato a lungo una bella dama con occhi gentili e con maniere piacevoli, che mi uccide e mi abbatte e non vuol fare per me niente che mi piaccia; ed io faccio tutto ciò che vuole ed è necessario, ma lei non si degna né vuole avere pietà.
II. E sono insistentemente pregato da un'altra, altrettanto bella e altrettanto avvenente, che vuole farmi una imposizione di questo tipo: che non mi toglierà il suo amore per nessuna cosa che le si dica di me, se lascio colei che mi dà una dura risposta; anzi dice che mi sarà compiacente in ogni cosa se smetto di amare l'altra che non mi accoglie.
III. Io prego Dio che la signora Bel Diporto che così fortemente vi abbatte sia con voi, Guiraut Riquier, e voi pregate per me, perché amo non amato e non ho alcun bene.
IV. Di messer Dardasier vi posso dire una sola cosa, che ama molto donna Alazaytz e ciò mi è gradito.
Guiraut Riquier
V. Se voi siete tanto lontano, il mio cuore vi è vicino, messer Peire Torat, [...] e più non vi vidi, anzi ne ho desiderio; tuttavia per quanta voglia io abbia, in nessun modo il mio senno si smarrisce, anzi vi darò un consiglio buono e leale in fede mia e a mio onore.
VI. Ciò che è più caro ritengo più prezioso di ciò che si può avere facilmente, perché ciò che senza sforzo viene, ugualmente senza sforzo va; per cui vi consiglio piuttosto di amare senza profitto colei che vi ferisce senza piaga e di allontanarvi dall'altra che vi mette alla prova, perché promettendo vi vuole attirare a sé non per amore, ma per inganno, credo.
VII. Ogni dama che è gaia vuol mettere alla prova il perfetto amante prima che prenda in considerazione di venirgli incontro; ma poi ne vale cinquecento mali eccettuato un bene.
VIII. Messer Peire Torat, il mio Bel Deport mi accoglie senza alcun indugio, e pertanto non mi ricredo.
