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Italiano
Giulio Bertoni

I. Nel cuore mi sta l'amoroso desiderio, che m'allevia il gran dolore che sento e vi sta dentro così dolcemente, che mai non vi può entrare altro pensiero; onde m'è dolce e piacente il male d'amore e perciò lascio tutte le altre cure e non penso ad altro, salvo ad amare finamente ed a fare gai suoni e leggieri.
 
II. Epperò non mi fa cantare fiore nè rosaio, o erba verde o foglia di rosa, ma soltanto amore, che mi tiene gioioso il cuore, chè io sopra tutti gli amanti mi elevo nell'amare colei, a cui tutto appartengo come vassallo; e non ho altra voglia o intenzione all'infuori di amarla, donna avvenente, gaia e diritta quale è, con cui sta il mio pensiero.
 
III. Profondi sospiri e lunghi e paurosi pensieri m'ha messo nel cuore la bella, che amo; ma se essa sapesse quanto tristamente mi tormenta il male d'amore e la pena che ne traggo, io credo che, come donna tanto valente, che ha verace e fino pregio e che si rende degna d'essere tanto lodata da tutti, ne avrebbe pietà, al mio parere, poichè essa è il fiore delle migliori che conosco.
 
IV. A Dio raccomando la terra, ove sta, e anche il dolce paese, ove naque, e il suo valore e la sua gentile e piacente persona, nella quale si trova tanto gran bene e tanta beltà, ch'io tanto desidero. Dio, quando la vedrò! Da essa mi scende una tal dolcezza nel cuore che ne è fatto gaio, fresco e gioioso sì che sempre penso a lei, in qualunque luogo io mi sia.
 
V. Quando rivolgo nel pensiero le sue ricche qualità perfette e quando bene la rimiro, così gentile, bella e avvenente, cortese e garbata, e rimiro il suo dolce sguardo e le sue belle forme, non mi meraviglio d'esserne desideroso; per contro, è cosa naturale ch'io l'ami, con questo patto, però: di onorarla e amarla lealmente e di ritrarre le sue ricche virtù nelle mie canzoni.
 
VI. Quando mi ricordo dei bei detti amorosi e delle piacevoli cose, che mi sapeste dire con tanta gentilezza, bella donna, a cui sono veramente vassallo, convengo che feci grandi sforzi nell'allontanarmi da voi; chè io avrei dovuto stare sempre in ginocchio ai vostri piedi sino a tanto che, per vostra volontà, se ciò fosse possibile, una buona amicizia sorgesse tra noi due.
 
VII. Buona donna, se i lusingatori chiacchieroni vogliono portare discordia tra noi, oh! non ne abbiano essi il potere sin che vivano, chè io vi amerò sempre celatamente e, dovunque io vada, il mio cuore rimane con voi.
 
VIII. Beatrice d'Este, siete la migliore che sia mai stata e Iddio mi perda se mento, ch'io non credo, se si voglia tener conto d'ogni buona ragione, che al mondo esista una così valente come voi.

 

 

 

 

 

 

 

 

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