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Italiano
Giulio Bertoni

I. Ho il cuore inacerbito e fatto cattivo, vedendo salire la frode e la virtù perdere ogni protezione, sì che per poco non abbandono la gioia; tuttavia per dare dolore e fastidio a cui non piace vedermi contento, canterò; oh, si, è sciagurato chi non vuol guerra e ostacoli, per cui si conosce il vero amico.
 
II. Per questo, ben mi aggrada che la graziosa stagione [della primavera] faccia le rame degli alberi vermiglie e bianche [di fiori]; e amo la guerra che toglie ai deboli il loro avere, e mi piace vedere sui banchi oro e argento, come si trattasse di fango, da dare ai prodi dai corpi vigorosi, a cui piace ricever colpi sui fianchi.
 
III. E mi piace quando vedo lo stendardo al suo posto e i prodi cavalieri gagliardi vigilano sì che non uno se ne parte e i vili rinnegatori codardi vanno cercando mezzi ed arti per fuggire ed hanno paura allorchè volano lance e dardi e la terra intorno arde.
 
IV. Trombe e tamburi e clangori di battaglia, quando si sale verso i castelli vicino alla cinta, mi piacciono e per il terrapieno vengono pietre e neppure uno dei gittatori sbaglia... e son portati i magli ed i picconi, coi quali i prodi senza paura rompono con fatica le porte.
 
V. Ma gli Inglesi si vanno vantando di venire e pretenderanno l’impero. Molte brighe ha la Spagna perchè i Saraceni non le renderanno spontaneamente, quest'anno, Granata, chè i re non ne fanno do-
manda e ne hanno svantaggio e danno, della qual cosa essi sono forte biasimati.
 
VI. Per questo, il valore sarebbe perduto, ma opere di virtù fa il nostro re, che ancora risplende, Manfredi, che è luce di fino pregio. Egli non si è ancora distolto dal donare nè ha sofferto per guerra, anzi ha vinti ed abbattuti i suoi nemici e ha innalzati i suoi amici.
 
VII. Ed io mi raffermo con cuore leale nel mio «Meglio-d'amore» e non mi tolgo dall'amarla anzi insisto ognor più e poichè ella non ha cuore volubile, ne ho maggiore gioia e minore affanno.
 
VIII. Donna, prego Dio che vi confermi il vostro fino pregio e vi confermi la vostra beltà, e il cuore leale che avete verso di me che non vi manchi mai.
 
IX. O Re Manfredi, il vostro valore vi tien fermo e Dio ne ha dato conferma.

 

 

 

 

 

 

 

 

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