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Italiano
Giulio Bertoni

I. Prendendo a soggetto dei miei canti questo mondo falso, ho sprecata tanta fatica ch'io temo di avere meritato le pene d'inferno, se la misericordia divina non mi aiuta. Onde il mio canto si trasforma e lo voglio offrire là donde mi può venire pieno soccorso, purchè non mi si mostri offesa la Madre di Dio, a cui il mio canto s'umilia.
 
II. Se pone mente ai miei peccati. Ella deve ben essere offesa, ma io prego la sua grande misericordia di renderla indulgente, se a lei aggrada. Siffatta misericordia mi conviene, perchè in essa sta il soccorso dei peccatori, che hanno perduto il ben dell'intelletto. Mi sia concessa la vostra misericordia. Madre di Dio, giacchè nasceste per la misericordia.
 
III. Prima che voi nasceste, era stabilita la morte, senza salvezza, a ciascuno che fosse al mondo, perchè l'aveva meritata Eva per essere stata così presuntuosa da tenere in non cale il comandamento di Dio, onde fu poscia disonorata. Ma dopo che venne la vostra guida, Madre di Dio, noi siamo tratti di morte in vita.
 
IV. Per causa di Eva e per il suo peccato, ognuno era destinato a morte eterna; ma per voi. Vergine, si è aperta la porta di salvezza. Eva per la via del peccato e ci addusse morte, e voi salvezza, onde la gente si affrancò. Il vostro albero, o Madre di Dio, porta tale frutto che ci apporta vita.
 
V. Eva confermò, poichè le piacque, la bugia al diavolo, e voi confermaste la vera profezia all'angelo Gabriele, «Eva» si chiamò la nostra nemica; e il contrario, secondo sta scritto, si dice di voi, cioè: «Ave», Maria. Tutto ciò che «Eva» trae fuori dalla via della virtù, Madre di Dio, vi è ricondotto da «Ave».
 
VI. Ond'io vi lodo e vi debbo lodare, Regina gloriosa, perchè ciascun malato (ferito) può trovare in voi la vera medicina, in quanto la vostra fina misericordia guarisce chi si vuole dal dolore, dal male e dalla rovina, qualora il malato si umilii sinceramente a voi, o Madre di Dio, che porgete orecchio alle sincere preghiere.
 
VII. Ora vi prego e vi domando mercè che non mi abbandoniate, perchè sento il mio cuore e anche me medesimo e la mia volontà ammalati di vanità e di orgoglio. Per questo, vi chieggo consiglio fidato e sicuro aiuto. La vostra misericordia, o Madre di Dio, non sia tarda a venire; grazie ad essa, la mia anima sia salva.
 
VIII. Chè se bene abbia fallito nell'operare, ho però in me una fede diritta: Padre, Figlio e Spirito Santo credo un Dio solo. Credo che Dio prese da voi il corpo, che fu messo in croce, per salvarci e che per questo fu ucciso. E chi ha altra credenza, Madre di Dio, so bene che è perduto (si rompe il collo).
 
IX. E credo che foste prima e dopo il parto, senza dubbio alcuno, Vergine, chè al concepimento non ebbe parte uomo o seme mortale; e credo tutto, parola per parola, il vero salmo che incomincia «credo». Soccorretemi dunque un poco, giacchè non ho bisogno di far penitenza, o Madre di Dio, di falsa fede [la mia Fede fu sempre la vera, ma ho fallito nell’operare].
 
X. Epperò, Donna, soccorretemi, per tutto il tempo che mi resta da vivere, in ciò che mi abbisogna, dal momento che voi conoscete meglio di me ciò che mi manca; soccorretemi in modo ch'io operi così degnamente da essermi conquistato il paradiso quando la notte tenebrosa della morte cadrà su me. Ben so che la giustizia [avendo io commessi peccati] sta contro di me, o Madre di Dio, ma la [vostra] misericordia mi tranquillizza.

 

 

 

 

 

 

 

 

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