I. Ho fatto un sirventese a cui non manca una parola, e non mi costò nemmeno un aglio; ho appreso tale arte che, se avessi fratello, germano o cugino [in quarto grado], dividerei con lui [persino] l’uovo e il mezzo denaro [tutto quello che posseggo, in viveri e in valsente]; se poi egli volesse [anche] la parte mia, [allora] lo escluderei [affatto] dalla comunione.
II. Tutto il mio senno io lo tengo rinserrato entro il mio ripostiglio [nel mio cervello], benchè mi abbian dato gran travaglio don Ademaro e don Riccardo; lungamente [essi] mi han tenuto in sospetto, ma ora hanno tale bega che i loro figliuoli, se il re non li separa, ne avranno godimento sviscerato...
VI. Talleyrand non trotta nè salta, e non si muove dal suo arenaio; non getta lancia nè dardo, ma vive a guisa di un Lombardo; tanto è preso dalla pigrizia che, quando gli altri si mettono in moto, egli si stiracchia e sbadiglia...
VIII. Baroni, Dio vi salvi, vi guardi, vi aiuti, vi protegga e vi dia che possiate dire a don Riccardo ciò che il pavone disse alla cornacchia.