I. A lei che amo con il sentimento e l'intelletto, (che mi è) signora, signore ed amico, parlerò (a) nella mia canzone — se le piace degnarsi di ascoltarlo — del gran potere del minor terzo d'Amore: infatti sottomette principi, duchi e marchesi, conti e re; e dovunque la sua corte si trovi non segue ragione, ma il puro volere (b), e certo mai in essa si giudicherà rettamente.
II. Tanto è sottile che nessuno può vederla (c), e corre tanto velocemente che nulla riesce a sfuggirle, e colpisce con tale precisione che nulla le si può sottrarre con un dardo d'acciaio che produce una ferita piacevole — per cui non servono corazze robuste e massicce, tanto lancia diritto —; subito dopo scaglia frecce d'oro col suo arco teso; infine lancia un dardo di piombo ben affilato.
III. Porta corona d'oro conveniente al suo rango; e non vede nulla, ma non manca mai il bersaglio prefissato, tanta è la sua destrezza al riguardo; e vola agilmente, e si fa assai temere; e nasce da Piacimento che s'è unito a Gioia (d); e quando fa male sembra che sia bene, e vive di gioia e resiste ed attacca, e non fa caso a nobiltà o censo.
IV. Nel suo palazzo, dove ha dimora (e), ci sono cinque portali: chi riesce ad aprire i (primi) due oltrepassa facilmente (anche) gli (altri) tre, ma non riesce facilmente a partirsene — del resto (f), vive nella gioia chi vi si può trattenere —; si sale per quattro gradini molto lisci (g), ma lì non entrano esseri villani o maleducati, che insieme agli sleali sono alloggiati nel sobborgo che occupa più della metà del mondo.
V. Fuori, in cima alla scalinata (h), dove va a sedere, c'è una tavola da giochi (i) fatta nel modo seguente: nessuno può escogitare un qualsiasi gioco senza trovarvi le pedine che richiede; e ci sono mille pezzi, ma si guardi dal toccarli un uomo scortese, colpevole di giocare disonestamente (j), poiché i pezzi sono di vetro fuso (k) e chi ne rompe uno perde la sua messa in gioco.
VI. Per tutto lo spazio occupato da mare e terra e illuminato dal sole, si fa servire da tutti; rende ricchi alcuni e immiserisce gli altri, gli uni avvilisce, gli altri esalta; poi porta via con facilità quanto ha graziosamente promesso; è nuda, tranne un po' di tessuto dorato che porta cinto (l); e tutta la sua parentela (m) nasce da un unico fuoco che li rende simili gli uni agli altri (n).
VII. Al secondo terzo corrispondono Franchezza e Mercé (o), e il (terzo) sommo è di così grande potenza che eleva il suo regno al di sopra del cielo.
VIII. A Montpellier, da Don Guglielmo il marchese vattene, canzone; fatti ascoltare di buon grado (p), poiché in lui sono pregio, valore e potenza.
Postille alla traduzione