I. Ora so io chi ha maggior merito fra tutti coloro che si levarono al mattino: messer Corrado lo ha più perfetto, senza dubbio, ché si difende là, a Tiro, dal Saladino e dalla sua vile masnada; lo soccorra Iddio, ché il soccorso [degli uomini gli] va tardando! Egli solo ne avrà la gloria, perché da solo soffre l’affanno.
II. Signor Corrado, a Gesù vi raccomando; [quanto a me] io sarei già costaggiù, a Tiro, ve lo assicuro, ma mi astenni [dal venire], perché andavano indugiando i conti e i duchi e i re e i principi; poi vidi la mia donna bella e bionda, e la mia volontà si andò indebolendo; altrimenti io sarei costà da più di un anno.
III. Signor Corrado, io conosco due re che ristanno dall’aiutarvi; ora ascoltate chi: l’uno è il re Filippo, perchè ha timore del re Riccardo, e costui teme lui, a sua volta; or fosse ciascun d’essi nelle catene del Saladino, una volta che vanno ingannando Iddio, perché sono bensì crociati, ma del partire non fanno motto!
IV. Signor Corrado, solo per amor di voi io canto e non guardo punto ad amici o a nemici; ma per questo lo faccio perché vado accusando i crociati di aver messo in oblio il passaggio [in Terrasanta]; non pensano che a Dio spiace che essi pensino a mangiare e a riposarsi; e voi sopportate fame, sete, ed essi ristanno!
V. Signor Corrado, la ruota di questo mondo gira solamente verso il male; pochi ne conosco che non vadano affaticandosi di ingannare il vicino e il non-vicino; ma a colui che perde, [il perdere] non gli sembra un piacere; dunque, coloro sappian bene ch’ io dico che essi fan questo: Dio scrive ciò che essi han detto e fatto.
VI. Signor Corrado, il re Riccardo, benché, quando voglio, io dica di lui gran male, è tanto valoroso che quest’anno passerà col maggiore sforzo che potrà; ciò odo dire sul serio; e il re Filippo si mette in mare con altri re, che verranno con sforzi tali che potremo conquistare la parte dell’Albero Secco.
VII. Bel Papiol, verso Savoia tieni il tuo cammino e verso Brindisi, spronando; e passa il mare, chè io ti mando al re Corrado.
VIII. Quando sarai colà, non ti sia di fastidio: gli dirai che, se ora non lo aiuto col brando, lo aiuterò tosto, se i re non mi ingannano.
IX. Ma ben è vero che mi affido a tal donna che, se il [mio] passaggio non piace a lei, non credo che andrò.