I. Se mai io dissi, dolendomi, parole orgogliose e disdicevoli contro voi, Amore, ora nel mio canto devo essere umile e lasciare da parte le mie doglianze, poiché madonna Eleonora, la valorosa contessa pregiata, degna di voler cosí; e, benché io non speri grazia da voi, ben devo gradire il danno e il male, poiché ciò mi comanda colei che tanto vale ...
V. Al Re degli Alemanni, capo degli imperatori, va, canzone, al quale Valore dà sopra gli uomini di pregio un pregio si grande quanto è grande sopra tutti la sua potenza; a dire il vero, del suo pregio è emblema il nome bene appropriato, ch’egli porta, di Federico: per raffrenare le cose vili e far si che altri non uguagli il suo pregio sovrano: tal freno possente egli reca nelle sue mani.
VI. Del Re d’Aragona spero che sempre migliorerà e saprà esser piú volenteroso, quando avrà senno maturo, se giovane com’è sa già tanto ed è tanto valoroso.