I. Quando viene il tempo dolce e va via il freddo e trovo molte cose vili da dire, ben devo cantare, ché troppo a lungo me ne sono astenuto; mi ha fatto uscire dall’astensione lo smarrimento e il dolore che ho, ora che vedo andare alla perdizione e struggersi la santa Cristianità, e vedo tutto il mondo perduto e turbato; onde io non posso darmi grande allegria.
II. Conti e re, duchi e imperatori, molti baroni e molti potentati vedo guerreggiare per pura cupidigia; i forti tolgono a’ deboli le loro possessioni. Eppure tutti morremo, questo sappiamo certamente! Allora ciascuno lascerà i suoi beni, e quel che avremo avuto con l’ingiustizia e col peccato lo ritroveremo tutti al giorno del Giudizio;
III. quando Dio dirà: «Coloro che han sofferto per me freddo e caldo, che hanno sparso il proprio sangue, che mi han blandito, temuto e amato, che mi han servito, fatto del bene e onorato, quelli staranno nel gaudio, senza pena; ma coloro che avranno verso di me del torto e del peccato, cadranno là dentro, nel fuoco ardente dell’Inferno, senza fallo, ché a loro non sarà perdonato».
IV. Allora vi sarà ira, duolo e pianto, quando Dio dirà: «Andate, sciagurati, nell’Inferno, dove sarete tormentati per sempre con maggior pena e dolore, perché non credeste ch’io soffrissi grave tormento: morto fui per voi; di ciò voi siete immemori!» E potranno dire quelli che morranno crociati: «E noi, Signore, siarn morti per Voi ugualmente».
V. Ahimé, miseri! Quanto sarà grande il dolore, e che diremo allorché saremo riuniti in campo fiorito, dove vedremo inchiodato Dio nella Croce per tutti noi peccatori, ferito tanto crudelmente nella costola e coronato di pungenti spine! Allora vorremmo ciascuno aver ricuperato la vera Croce e il suo santo Monumento.
