I. A Villafranca ho trovato una donna tanto franca e piacente, che mi accolse tanto francamente che di franco [cioè di « Lan-franco »?] mi ha cangiato in servo. Ma come mai la franchezza mi conduce a servire, laddove, s’io fossi servo, dovrebbe affrancarmi? Ciò perché una donna di valore facilmente fa diventare suo servitore un uomo franco, grazie alla sua franca dolcezza.
II. Se io avessi alcunché di franchezza, amerei la sua franca e gentile persona; ma non ho tanto franco ardire da aspirare a sí franca amicizia. Farò echeggiare almeno la sua franca virtú tanto che molti uomini franchi farò divenir servi di lei, che amo francamente, con onore, con cuore franco, ma da cui non chiedo diritti di amore.
III. Donna, non voglio divenir franco [=sottrarmi] dall’amarvi francamente e di servirvi. Io sarei un matto se, avendo un tanto franco signore, domandassi una franchezza maggiore.