I. Chi piú in alto è montato, piú in basso può cadere, qualora non sappia seguire il sentiero che gli fu indicato. Ecco perché devono temere di abbassarsi e di decadere i Veneziani, che son saliti nel piú alto grado del pregio, e i Genovesi che parimenti vivono ricchi di pregio, perché solevan fare ogni loro cosa con l’aiuto di Dio: adesso però fanno peggio che se fossero Giudei.
II. Infatti né un Giudeo né un rinnegato dovrebbe trattener presso di sé de’ prigionieri patteggiati co’ loro avversari. Eppure a loro fa piacere di tenere circa mille prigionieri, quantunque abbian fatto accordo. Perció tutti [i Genovesi], per il torto e per il peccato [che han commesso], ne avranno mala morte; essi conoscono in verità come per nessuno di essi i loro hanno tal virtù da farli decadere o elevare.
III. Ma orgoglio e vanità superano il loro sapere al punto che presso di loro non possono valere né Dio, né grazia, né pietà; e s’io dico il vero si vede chiaro dal fatto che, secondo quel che sono andati dicendo, è solo per parere di tenersi soddisfatti nell’avere de’ prigionieri [=solo per vanagloria] che lascian morire tanta gente! Per cui io prego l’Onnipotente che dia loro sempre in feudo la tristezza e il dolore, qualora non libereranno tostamente i prigionieri.
IV. Poiché questo fatto è cagione di angosciosi dispiaceri, non devo astenermi dal ricordare un po’ Colui che li ebbe al suo servigio e fece loro avere una tal fine. Onde [è da credere che Egli] non ebbe voglia che fossero liberati i miseri prigionieri dolenti, giacché sol che avesse mostrato di avere in pena il loro rimanere [in cattività], da ambo le parti si sarebbe trovato facile [il liberarli].
V. Ah, Re di Francia, poiché a voi piace di mettere anima, corpo e danaro nel mantenere Iddio, tanto che ne ricevete lodi da tutti, come mai tal fatto può avvenire durante la vostra signoria? Molto avete dimenticato il pregio! Ma Iddio, per sua misericordia, oblia di farne vendetta; se cosí non fosse, credo fermamente che l’attuale passaggio seguîrà la sorte dell’altro, ove non vi aiuti la degna Croce.
VI. Onore della Cristianità, Dio vi dia la volonté di fare l’ammenda, allontanando dal tormento i miseri, i quali altrimenti morranno tutti fra poco: vi sarà molto facile di far ciò sol con una preghiera.
VII. Piú presto ancora ch’io non abbia terminato il mio canto, Dio ha per questo condannato a morte e a grave tormento, qui il Re, e là molta gente. Per cui bisogna che il nuovo Re pensi di far lui presto l’ammenda per l’onore proprio e per Dio!